8 marzo, Festa della Donna. La parola al Menestrello

Ho il piacere di presentare agli amici lettori un nuovo collaboratore, Orlando Infuriato, menestrello di antica scuola, che riprende per noi uno strumento antico ma sempre efficace: la “filastrocca pungente”, con cui ci intratterrà sui fatti più rilevanti della cronaca. E andiamo a incominciare, con la Festa della Donna. A tutti buona lettura

PD

 

8 MARZO. DONNA, GUARDA ALLA MADONNA

.

Come ogni anno che si rispetti,

ecco uno dei dispetti:

strombazzare una festa inventata

dalla propaganda rossa insanguinata.

.

Perché l’ incendio di Chicago è una bugia,

mal costruita – e sia –

mentre l’ otto marzo è stato inventato

dalle femministe in malo stato,

.

su ispirazione di quel servizio assatanato

che voleva dall’Urss al mondo propalato

il verbo della calunnia e dell’ indecenza,

del quale non può viver senza.

.

Né potevano mancare all’ammucchiata

le benestanti della società erotizzata,

quelle che gridano l’ “utero è mio”

e uccidono col figlio anche il buon Dio.

.

Col soccorso certo di tanti svirilizzati,

dalla droga e dall’apatia tormentati,

che del maschio nemmeno hanno il ritratto,

avendo con gli ebeti fatto il baratto.

.

E siamo all’oggi, ove il consumismo

ha preso il posto del comunismo,

in un’ orgia di desideri e di mimose,

regalate alle amanti più che alle spose.

.

Ci piace pensare che nel mazzetto di mimosa

si nasconda una splendida rosa,

perché l’ Amore scevro di spine

è un’utopia senza confine.

.

E vorremmo – per chiudere controcorrente –

divulgare un suggerimento alla brava gente:

per  sentirsi realizzata  ogni donna

imiti e preghi la Madonna.

 

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