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Allattamento al seno, madre, latte materno. E se questi termini sparissero dal vocabolario per essere sostituiti da un linguaggio più inclusivo e meno discriminatorio?
È quello che starebbe avvenendo in Inghilterra. Un Trust del National Health Service (NHS), servizio sanitario inglese, sta pensando di utilizzare un linguaggio appunto più inclusivo di genere per i suoi servizi di maternità. Notizia riportata da diversi media inglesi fra questi anche la BBC.UK .
Così termini come allattamento al seno o madre saranno sostituiti rispettivamente con “allattamento al petto” e “genitore partoriente”. Maternità con “perinatale” e latte materno con “latte umano”.
La Brighton and Sussex Medical School ( BSMS ) dovrebbe essere la prima ad adottare questo linguaggio nella comunicazione interna. Perché, spiegano, si tratta di una “sfida per l’identità di genere“.
Il trust in questione ha twittato: “Il nostro approccio è stato attentamente valutato per essere inclusivo delle persone trans e non binarie che partoriscono”.
I giornali inglesi parlano del primo trust ad aver introdotto una politica gender inclusiva per eliminare le diseguaglianze e le discriminazioni.
Utilizzare questi termini però non significherebbe adottare una politica discriminatoria al contrario? Queste battaglie lessicali sono davvero indispensabili? O si tratta di mere strumentalizzazioni (politiche) fini a se stesse?
Anche in Italia stiamo assistendo ad una virata in tal senso con l’ultima proposta del ministro Luciana Lamorgese di togliere dalla carta di identità dei ragazzi sotto i 14 anni la dicitura madre e padre e sostituirli con un più generico genitore 1 e genitore 2.
La preoccupazione, ormai costante, di un politicamente corretto spesso porta ad una trasformazione dei propri diritti i quali più che essere tutelati diventano enunciati privi di contenuti.
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2 commenti su “Addio a madre, maternità e latte materno, in Uk saranno sostituite da parole non “discriminatorie””
Mi si perdoni l’ignoranza, ma chi sono le “persone trans e non binarie che partoriscono”?
Al linguaggio della follia siamo arrivati, un virus contagiosissimo e pericolosissimo cui con mezzi umani è assai arduo porre rimedio. Che Dio ci conceda la grazia di non esserne mai infettati.
Non avrei mai immaginato un tempo,di arrivare a quasi settant’anni per vedere e sentire queste cose,queste oscenità
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