Amici miei, fascisti immaginari  

Contro le tentazioni della Destra

 

 

Amici miei, fascisti immaginari,

se salteremo noi su tutti i carri

cosa ci rimarrà di quella vita

che ragazzi vivemmo sugli spalti?

Una stretta trincea: pochi eravamo

e maledetti, e non ce ne importava.

Formidabili erano quegli anni?

Scorreva il sangue lungo i marciapiedi.

la menzogna gridava nelle piazze …

Tutto questo finì, e ci ritrovammo

giovani in cuore, ma vecchi di anni.

E questo mondo  ci hanno consegnato

Gli antichi amanti del proletariato.

Quale portento e quale conversione!

Menzogna con menzogna hanno mutato:

Erano duri e puri comunisti

adesso sono eco animalisti,

vegani climatisti e genderiani.

Passano gli anni, non ci cambia il cuore:

noi non  li seguiremo su quei carri.

Una la patria, una la famiglia

lavoro non usura, tradizione,

amor di nostra gente, fede in Dio

che da noi nome ha Cristo Signore.

Passano gli anni, ci rimane il cuore.

Testardo non ha voglia di cambiare,

e rimaniamo sempre a questi spalti.

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2 commenti su “Amici miei, fascisti immaginari  ”

  1. Questa poesia o “canto” mi ha commosso, poiché mi ha ricordato i terribili anni settanta, quando “uccidere un fascista non era reato”. Sono mutati i tempi ma quelli che erano i nostri nemici di allora (i rossi) esistono ancora,anche se camuffati sotto diverse sigle e continuano ad odiarci come allora….ma noi non molliamo e sorretti dalla fede in Dio e nell’Ideale che ha compiuto cent’anni il 23 marzo, come allora gridiamo: “Contro il comunismo la gioventù si scaglia, boia chi molla è il grido di battaglia!”

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