Buon Natale a tutti. Con l’esempio dei Re Magi

 

Per l’editoriale di questa settimana, credo che qualsiasi argomento di politica, attualità, costume, eccetera, debba cedere il posto all’unico vero avvenimento, anzi, Avvenimento, nella Storia dolorosa dell’umanità: la nascita di Cristo.

E quindi, anzitutto e soprattutto, a tutti gli amici, lettori, nemici, censori, amatori e detrattori del Nuovo Arengario, un augurio sincero di un sereno Santo Natale.

E un augurio speciale – consentitemi – ai carissimi amici collaboratori di questo sito. Senza la loro penna, la loro generosa disponibilità, il loro ingegno, non potrebbe esistere Il Nuovo Arengario. In coincidenza con il Santo Natale questo sito compie anche il primo anno di vita – pur con una non breve interruzione da metà giugno ai primi di agosto. Continuiamo sulla nostra strada, e cerchiamo di fare il nostro piccolo servizio per il bene della Chiesa e dell’Italia, e preghiamo per la Chiesa e per l’Italia.

Permettetemi solo una piccola riflessione natalizia. È una riflessione mia personale, né pretendo di dire parole di alata saggezza, né pretendo, come non ho mai preteso, di essere un teologo, un filosofo o, tantomeno, un saggio. Sono solo uno scrittorello che, arrivato a una certa età (ebbene sì, sono diversamente giovane), sta cercando di tirare qualche somma, per capirci meglio in questa faccenda complicata che è la vita.

I Re Magi. Chi erano? Di preciso non si sa. Se ne parla solo nel Vangelo di Matteo, ma in poche righe tutta la loro vicenda è delineata.

Erano i saggi, uomini che avevano studiato, che conoscevano il corso delle stelle, che sapevano guardare il cielo. Che, se li guardiamo con gli occhi di oggi, della nostra società putrefatta, dovevano essere però un tantino matti, perché, a un certo punto della loro vita, intraprendono un lunghissimo viaggio “solo” per venire a vedere un bambino appena nato e deposto in una mangiatoia. E dicono che è nato il Re dei Giudei e che vogliono riverirlo, tant’è che gli portano un dono da Re (l’oro), e fin qui ancora ancora possiamo capirlo, ma anche un dono da Dio (l’incenso) e un dono che invece richiama la natura umana (la mirra). E poi, altra cosa illogica, tornano a casa cambiando strada, senza tornare da Erode, perché “avvertiti in sogno”!

Oggi diremmo che erano degli stravaganti… E invece a me sembra che con il loro viaggio, con la loro fiducia in una stella (al vedere la quale provarono “una grandissima gioia”), con la loro fiducia in un sogno, i Re Magi siano il simbolo della vera saggezza, della saggezza che trova finalmente un compimento e una ragion d’essere. I Re Magi compiono un lungo viaggio per andare a guardare il Volto della Verità, perché, evidentemente aperti di cuore e di mente, sono stati illuminati da Dio e hanno capito che la Verità non era nella loro saggezza, pur grande, nei loro studi, pur profondi, ma in quegli occhi, in quel bimbo. In quel bimbo “Perfetto Dio e perfetto uomo”, il Salvatore.

Per me i Re Magi sono così l’emblema della vera sapienza, quella che è possibile anche agli umili e agli ignoranti, purché il loro cuore sia disponibile. Nostro Signore lo disse chiaramente: “Io sono la Via, la Verità e la Vita” (Gv, 14, 6).

Quindi vorrei ripetere questi auguri per il Santo Natale, con la speranza che ognuno di noi sappia avere lo stesso cuore di quei Magi, che non ebbero esitazioni nel mettersi in viaggio, consci del fatto che tutta la loro saggezza e la loro cultura non erano nulla senza quel bambinello, senza la Verità incarnata, senza il Salvatore.

Il presepe è in ogni casa. Il momento è buono per metterci in viaggio come i Re Magi, per lasciare alle spalle le nostre mille presunzioni, le nostre mille classificazioni, la nostra superbia e andare a inchinarci davanti al bambinello, davanti a Dio che si fa uomo per salvare l’uomo.

Buon Natale a tutti!

 

 

https://youtu.be/Y5U0yI9czxU

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1 commento su “Buon Natale a tutti. Con l’esempio dei Re Magi”

  1. Carla D'Agostino Ungaretti

    Grazie, caro Direttore! Anche a te i miei auguri più sinceri e fraterni di un S. Natale di pace e di serenità.

I commenti sono chiusi.

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