Cari amici e lettori, è da sabato 8 giugno che non ci sentiamo. Abbiamo dovuto interrompere le pubblicazioni per interventi tecnici già programmati, ma la sosta è stata ben più lunga del previsto, perché si possono fare bei programmi… ma se poi capitano gli imprevisti, i “tempi tecnici” saltano.

Ma eccoci di nuovo assieme, a riprendere le nostre conversazioni con i lettori. Non siamo defunti, anzi, ringraziando il Signore siamo più vivi di prima e tra poco vedrete anche il sito in una nuova e bellissima veste. Un po’ di pazienza, manca davvero poco.

Non siamo defunti e ci sono tante cose di cui parlare e di cui parleremo nei prossimi giorni. Intanto rileviamo una buona notizia, sulla quale comunque torneremo con articoli di approfondimento e di cronaca: nel trascorso mese di giugno sono aumentate le iniziative di preghiera di riparazione contro lo sconcio dei “gay-pride”, che, come da insana tradizione, hanno insozzato le strade di tante città italiane. E qui ringraziamo l’impegno di tanti bravi amici, che hanno organizzato con coraggio e intelligenza questi essenziali momenti di preghiera, anche se purtroppo spesso le “autorità” hanno remato contro… et qui habet aures audiendi, eccetera…

Ma ci sono altre cose di cui parlare: dal delirio giustizialista su Formigoni, finalmente trasferito (almeno questo!) ai domiciliari, ma condannato a morire di fame dalle furie moraliste dei “puri e duri”, che, ahimè, non mancano mai, né in casa nostra, né in casa d’altri.

E poi non vogliamo parlare di quell’infelice racchietta, pardon, Rackete (Carola), triste e criminoso strascico di un sessantotto che non muore mai? E non vogliamo parlare della guerra scatenata contro Salvini, che ha il torto di voler fare il Ministro curando gli interessi nazionali e non leccando i piedi ai proprietari della UE?

E che dire del nuovo vento satanico che porta tristi notizie sul cosiddetto “suicidio assistito”? Il Nemico è da sempre omicida, ma purtroppo ogni giorno conquista posizioni.

Eccetera eccetera eccetera. Insomma, ci sono davvero mille cose di cui parlare, e intanto una certezza: la necessità di applicarci con sempre maggior costanza alla preghiera, perché i demoni non vanno in vacanza, ma al più presto devono essere ricacciati nell’inferno da cui sono usciti.

Noi possiamo scrivere, parlare, proclamare. E facciamo bene a farlo. Ma senza preghiera, digiuno e sacramenti siamo sconfitti. Lo sappiamo: non praevalebunt. Ma chi sarà stato alla finestra oggi, come si giustificherà domani?

Quindi, cari amici e lettori, riprendiamo il cammino assieme. Oggi pubblichiamo un numero ridotto, ci sono solo tre articoli, ma tutti utili e belli. Tra pochi giorni rivedrete anche le altre firme che hanno nei mesi scorsi arricchito Il Nuovo Arengario.

E grazie a tutti per la pazienza.

 

Paolo Deotto

direttore del Nuovo Arengario

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3 commenti su “Dove eravamo rimasti?”

  1. Evviva! Ben tornato Direttore, ci sono mancate le Sue preziose osservazioni in queste settimane!

  2. Carla D'Agostino Ungaretti

    Sono felice della bella notizia, che aspettavo con ansia perché posso ben dire che Il Nuovo Arengario è letteralmente entrato nel mio DNA. Prego il Signore perché benedica e protegga sempre questo sito, uno dei pochi (tra quelli cattolici) che oggi sono veramente capaci di rimanere attaccati, senza se e senza ma, alla Parola di Dio.

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