Giornata della Memoria. Ricordiamoci di Eluana Englaro, dieci anni fa

È inutile cercare di lavarsi la coscienza, quando l’orrore l’abbiamo in casa, quotidianamente. E in più, l’uccisore di Eluana, suo padre, è stato anche “risarcito” con una somma ingente, pagata da noi contribuenti.

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Il 27 gennaio si celebra la “Giornata della Memoria” e andrebbe tutto bene se queste celebrazioni avvenissero in una società dove Dio è onorato, dove quindi l’uomo è realmente amato, dove chi parla in nome dei più bei sentimenti avesse la coscienza pulita. Ma nuotiamo in un mare di ipocrisia. Uccidiamo ogni anno centinaia di migliaia di bambini. Non si chiama nemmeno “aborto”, ma “Interruzione volontaria della gravidanza”, che poi, sintetizzata nella sigla “IVG”, non fa più impressione… e ormai non fa più impressione nemmeno l’eutanasia, che anzi fa tanto comodo per sbarazzarsi di vecchi e malati fastidiosi.

Facciamo memoria. Ricordiamoci un orrore di dieci anni fa, un caso così assurdamente crudele da poter essere ispirato solo dal demonio.

Leggete l’articolo di Giorgio Celsi e Wanda Massa, Eluana Englaro condannata a morte. Né legge né pietà, ricostruisce con precisione quel terribile evento. Eluana Englaro in Italia, così come, in precedenza, Terri Schiavo negli Stati Uniti e oggi Vincent Lambert in Francia vengono utilizzati, loro malgrado, come simboli, vittime sacrificali di un’ideologia di morte e a favore della legalizzazione dell’eutanasia, bandiere ideologiche da contrapporre a chi si batte per la Vita”, scrivono tra l’altro i due Autori, ed è proprio così. La povera Eluana fu usata per i perversi disegni politici, se così vogliamo chiamarli, di quanti da troppi anni operano impuniti per diffondere un’ideologia di morte.

Sembra che la morte eserciti un perverso fascino su questi personaggi. I quattro gatti radicali sono indubbiamente agenti di qualcuno molto più grande di loro, terribilmente più grande. “Voi che avete per padre il diavolo, e volete compiere i desideri del padre vostro. Egli è stato omicida fin da principio e non ha perseverato nella verità, perché non vi è verità in lui. Quando dice il falso, parla del suo, perché è menzognero e padre della menzogna” (Gv, 8, 44).

Dieci anni fa. Collaboravo con un sito, “Storia Libera”, in cui moderavo un forum sull’eutanasia. Attorno a questo forum si sviluppò un vero movimento di persone che erano sempre più sdegnate e profondamente turbate da ciò che stava accadendo: un padre, con volontà veramente demoniaca, insisteva da anni per avere “il permesso” di uccidere la figlia. Eluana, come spiegano Celsi e Massa, non era una malata terminale, su di lei non si stava praticando alcun “accanimento terapeutico”. Semplicemente, non era in grado di alimentarsi in modo autonomo. “E’ fondamentale ricordare che alimentazione e idratazione artificiali non sono strumenti di accanimento terapeutico, ma il semplice nutrimento che viene somministrato ad una persona disabile per tenerla in vita”.

In una società sana un uomo come Beppino Englaro, lo snaturato padre, sarebbe stato sottoposto a TSO o comunque ignorato. Ma purtroppo la società era già ampiamente inquinata e corrotta e, in più, la Chiesa, da sempre custode dell’ordine morale, era già nelle gravissime condizioni che tutti conosciamo e per cui tutti soffriamo. Bergoglio, con la sua carica distruttrice, sta cercando di portare a compimento un disastro già preparato da tanti decenni.

Nella società inquinata e corrotta Englaro trovò gli appoggi politici, radicali in testa, ma poi anche tutto quel mare magnum di politici che chissà perché si definiscono “progressisti”. Ed ebbe appoggio, come vedremo, fino dal Quirinale…

E trovò appoggio nella pericolosissima categoria dei magistrati che, non avendo alcuna istanza sopra di loro che li possa giudicare, e punire quando necessario, esercitano di fatto un potere assoluto, pericolosissimo quando non ricorrano doti di equilibrio e onestà morale.

In questo bel panorama, la Chiesa avrebbe dovuto alzare la voce ai massimi livelli, senza alcun rispetto umano e invece, duole dirlo, fu latitante, timida e balbettante.

Uno dei pochi personaggi di pubblica rilevanza che fece qualcosa, almeno a livello di protesta, fu Giuliano Ferrara, che si trovò inizialmente a fare la parte della vox clamantis in deserto. A lui si accodarono altri, ma intanto la macchina della morte avanzava inesorabile.

La voce dei cattolici si fece sentire solo a livello di associazioni, movimenti e di singoli ecclesiastici.

Nel forum che moderavo si svilupparono alcune iniziative. Una di queste fu una mail inviata, e pubblicata sul forum, al Ministro dell’Interno, al Capo della Polizia e ai Questori delle provincie in cui si presumeva che potesse venire uccisa Eluana. Nella mail si chiedeva di intervenire perché era di pubblico dominio il fatto che una giovane donna stava per essere uccisa dal padre e dal personale sanitario disponibile a collaborare al crimine, privando la predestinata vittima di cibo e acqua.

Pochi giorni dopo la pubblicazione di questa mail, ricevetti a casa una telefonata da un funzionario della Questura di Milano. Estremamente cortese, desiderava capire se io ero rappresentate di chissà quale movimento, gruppo o partito politico. Gli spiegai che rappresentavo, al più, un gruppo di lettori del sito Storia Libera e che non potevo accettare che un’innocente venisse uccisa, e che non c’era alcun supporto legale che potesse, almeno, “salvare le forme”. Il funzionario mi disse che c’era una sentenza della magistratura che autorizzava il distacco del sondino che nutriva e idratava Eluana, ma non seppe cosa ribattere quando gli chiesi: “Ma come può un giudice civile emanare una sentenza che, di fatto, si traduce in una condanna a morte? Quella sentenza è del tutto illegittima”.

La telefonata finì lì. Il cortese funzionario non mi nascose il turbamento che aveva anche lui da tutta la vicenda; tutti quelli con cui parlavo si dichiaravano “turbati” ma, rivestendo magari incarichi di responsabilità, si limitavano a “turbarsi”.

Un po’ poco…

Tramite amici, parlai al telefono con un importante monsignore romano (lasciamo perdere i nomi). Fu una telefonata avvilente – non saprei come definirla altrimenti – con un uomo timido e balbettante.

Ma a furia di far chiasso, sembrava che qualcosa di interessante stesse per accadere. Mi arrivò infatti una telefonata dalla RAI. Mi intervistarono per una decina di minuti. Caspita, la RAI! Beh, la mia intervista andò in onda, debitamente tagliata nella parte in cui ricordavo che il concetto di “vita degna di essere vissuta” aveva radici naziste, circa alle 2 di notte… ricordo che un amico mi disse, con tragica e realistica ironia: “ti avranno ascoltato un po’ di camionisti e qualche travestito…”.

Due valorosi avvocati di Genova, che partecipavano al forum di Storia Libera, furono i primi ad elaborare il testo di un Decreto Legge che avrebbe consentito di bloccare la procedura criminale con cui, nonostante le proteste che si erano alzate anche da parte di alcuni politici che finalmente si svegliavano e di insigni giuristi, si stava procedendo verso l’assassinio di Eluana.

Intanto la Regione Lombardia, allora presieduta da Roberto Formigoni, vietò alle strutture sanitarie nel territorio di sua competenza di staccare il sondino che nutriva e idratava Eluana. Il padre, spinto da una volontà che si può definire solo satanica, trasferì la figlia in una clinica di Udine, dove aveva trovato personale disposto a partecipare all’omicidio.

È da ricordare che le suore di Lecco, presso cui Eluana viveva, la custodivano amorevolmente da diciassette anni e avevano inutilmente pregato di lasciarla da loro: avrebbero continuato ad avere cura di lei, senza alcun onere per il padre. Ma la volontà del demonio è più forte di qualsiasi ragione. Beppino Englaro voleva uccidere.

Ci fu, ricordo, in questa tragedia, un intermezzo addirittura grottesco. La povera Eluana ebbe un malore grave e si temette per la sua vita. La stampa “progressista” non mancò di sottolineare la preoccupazione del padre. Insomma, la stessa logica con cui si cura il condannato a morte, perché arrivi in buona salute nelle mani del boia. Pazzesco.

E finalmente si mosse il Governo, allora presieduto da Silvio Berlusconi. Fu approvato in Consiglio dei Ministri un Decreto Legge che avrebbe bloccato tutto il piano criminale. Eluana poteva essere salvata, ma Giorgio Napolitano, allora Presidente della Repubblica, fece sapere al Governo che non avrebbe mai firmato quel Decreto Legge. E ci fu l’appendice, più grottesca che altro, di Rosy Bindi che volle mettersi in luce facendo i complimenti a Napolitano che, a suo avviso, aveva “difeso la Costituzione”. Grottesca e squallida.

E, tanto per ricordarci che viviamo in una società impazzita, la Regione Lombardia ha dovuto addirittura risarcire Beppino Englaro con la bella somma di euro 164.453 (vedi su  https://milano.repubblica.it/cronaca/2018/07/06/news/caso_englaro_la_regione_lombardia_risarcisce_il_papa_di_eluana-201027615/ ) per le spese che ha dovuto sostenere e il disagio patito in seguito al rifiuto della Regione di eseguire la condanna a morte della figlia Eluana.

La bella sommetta che l’amorevole babbo ha incassato è pagata da noi, cittadini contribuenti. È bene specificarlo.

Che dire d’altro? E domani si blatererà di “Giornata della memoria”? Ma da che pulpito viene la predica, quando una società, nelle sue strutture “ufficiali”, permette simili mostruosità?

Giorgio Napolitano, quasi centenario, è ancora attivo e spesso pontifica sui massimi sistemi. Gli possiamo solo augurare di iniziare, finalmente, a usare la retta ragione e di ricordarsi che anche lui dovrà presentarsi a fare i conti con Dio. E lo stesso augurio lo facciamo a Beppino Englaro, personaggio davvero inquietante nella sua furia di uccidere e a quanti hanno consentito il crimine, con la loro complicità attiva o  passiva. Lo spazio per il pentimento c’è sempre, a meno che qualcuno pensi di poter presentare a San Pietro la copia autentica di una sentenza per poter entrare in Paradiso…

E noi, poveri cattolici senza peso politico, senza grancasse mediatiche, che possiamo fare? Io credo che dobbiamo continuare ad annunciare la Verità, che è Cristo e solo Cristo, e dobbiamo continuare a pregare, pregare il più possibile e soprattutto recitare il Santo Rosario. I demoni si scacciano con la preghiera e il digiuno. Sappiamo che alla fine il demonio sarà schiacciato, ma intanto adoperiamoci per contrastare la sua furia di trascinare tante anime con sé nell’inferno.

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PS: scusatemi se mi tolgo un sassolino dalla scarpa: chi di recente ha sparato a zero su Formigoni (vedi su https://www.riscossacristiana.it/con-formigoni-lombardia-protagonista-per-18-anni-soprattutto-in-tribunale-di-silvana-carcano/) si ricordava che fu uno dei politici che concretamente cercarono di salvare la vita a Eluana Englaro?

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4 commenti su “Giornata della Memoria. Ricordiamoci di Eluana Englaro, dieci anni fa”

  1. Un articolo pieno di passione, caro Direttore, una passione che non si può non condividere se si ha nelle vene, non dico un briciolo di timor di Dio (che di questi tempi non si sa neanche più cosa sia), ma almeno di umanità. E sono pronta a scommettere che Englaro e personaggi appartenenti alla cerchia che lo ha circondato e con cui egli ha sciaguratamente collaborato, sono gli stessi che piangendo, gemendo e strappandosi le vesti protestano contro la “disumanità” dei divieti di sbarchi”: ipocriti della peggior razza, votati a una ideologia satanica che trova accoglienza persino in coloro che dovrebbero essere preposti alla difesa dei diritti di Dio e della sua giustizia; la quale, però, è inesorabile. Se ne accorgeranno quando dovendosi presentare al Suo cospetto, non avranno provveduto a pentirsi.

    1. E’ semplicemente nauseabondo il comportamento di coloro che si stracciano le vesti per gli immigrati e a suo tempo non hanno aperto bocca sull’omicidio di Eluana, non hanno condannato verbalmente i due assassini Englaro, Napolitano e la complice Rosy Bindi.

  2. Carla D'Agostino Ungaretti

    Caro Direttore, è inutile che le dica quanto condivida il suo articolo perché lei mi conosce bene, ma non posso fare a meno di aggiungere il carico da 11 a dimostrazione della satanica malafede di certi medici che, per togliersi di torno Eluana, sono arrivati a negare l’evidenza più lapalissiana. A un dibattito in parrocchia un illustre professore di medicina (anche io tralascio il nome) sostenne che anche l’alimentazione mediante sondino e l’idratazione cui era sottoposta Eluana si dovevano considerare atti medici perché per essere effettuati richiedono perizia medica, quindi si trattava di accanimento terapeutico. Quando io obiettai che, pochi mesi prima della sua “esecuzione”, alla povera figliola era anche tornato il naturale ciclio mensile e quindi ella era ben “viva”, lui rispose ironicamente: “Forse avrebbe voluto che fosse stata messa incinta?”. Ecco a che punto può arrivare l’ipocrisia politica ispirata dal demonio! Ed era un cattedratico della Sapienza!

    1. Mi dispiace moltissimo contraddirla bravissima e carissima Carla: non si tratta di ipocrisia politica ma di comportamenti assolutamente DEMONIACI!

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