“Gli appunti di Fra Mansueto. Ovvero la bussola in convento”, di Alfonso Indelicato. Un libro da leggere e far leggere

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Alfonso Indelicato, che i nostri lettori già conoscono bene, ci offre con questo libro una valida prova come narratore.

È un libro che si legge d’un fiato, non tanto perché è breve (68 pagine), ma perché, oltre al pregio dell’ottimo stile, la narrazione è avvincente e, pagina dopo pagina, leggiamo con sempre maggior attenzione per vedere come si sviluppa la vicenda, anzi potremmo dire la tragica vicenda, seppur la tragicità dei fatti narrati sia mitigata dall’umiltà del narratore, Fra Mansueto, che nel convento ha mansioni di cuoco e giardiniere.

Siamo nel prossimo decennio. L’umile Fra Mansueto ha preso ad annotare su carta i cambiamenti continui che accadono nella vita conventuale, nel modo di recitare le preghiere, addirittura anche nel modo di definire il Creatore e la Santissima Trinità.

Senza mai perdere il rispetto per la Chiesa e per i suoi superiori, Fra Mansueto non nasconde le sue perplessità. La Chiesa, in nome dell’accoglienza (la popolazione araba in Italia è ormai pari a quella italiana), non esita a stravolgere giorno per giorno le verità dottrinali, guidata solo dall’ansiosa preoccupazione di risultare gradita. E non a caso nella numerazione degli anni non si parla più di “Anno del Signore”, bensì di anno dell’ “Essere Supremo”. Tutto iniziò, ci dice il narratore, con il Concilio indetto nel 2027 da Papa Benedetto XVII, che fu teatro di discussioni anche feroci.  Gli schieramenti contrapposti vedevano da una parte i padri conciliari che asserivano l’opportunità che la religione cattolica, ormai vecchia e usurata, confluisse nell’islam, e dall’altra parte quei padri che invece volevano salvare la tradizione. Alla morte di Benedetto XVII, il successore, Paolo VII, pur fra molti dubbi cedette passo dopo passo agli “innovatori”, soprattutto per paura di uno scisma.

Ma qui non voglio raccontarvi tutto. Come si sviluppano le cose e come le vive il narratore, Fra Mansueto, lo saprete leggendo il libro di Alfonso Indelicato. Un solo cenno alla “Bussola in convento”. A cosa serve? È molto semplice. Era sorto un problema: si doveva pregare in direzione di Gerusalemme o in direzione della Mecca? Ed ecco la soluzione, trovata da un geniale innovatore: si sarebbe tracciata una linea tra le due città e la direzione verso cui pregare sarebbe stata quella delle coordinate geografiche nel punto mediano di tale linea. Da qui, la necessità per i religiosi di essere dotati di bussola, per non sbagliare la direzione verso cui rivolgere le preghiere…

Abbiamo definito la vicenda tragica e lo ripetiamo. La Chiesa al totale sbando. Ma la tragicità è mitigata dal tono del narratore. Fra Mansueto è un umile cuoco e giardiniere, ma nel suo cuore la Fede non si è spenta e questa fiammella è la speranza che accompagna giorno per giorno la sua narrazione e che conforta anche il lettore.

Il finale è imprevedibile. Lo conoscerete leggendo il libro.

Quindi, cari lettori, comprate questo agile libro di Alfonso Indelicato e regalatelo anche a qualche amico. E un ringraziamento vada all’Autore che ci ha offerto una prova di bella prosa, grande capacità di narrazione e riflessione amara ma ferma e chiara sulla crisi che tormenta la Chiesa.

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Gli appunti di Fra Mansueto. Ovvero la bussola in convento”, di Alfonso Indelicato – edizioni Tabula Fati – per acquistare il libro on-line, clicca qui

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