Gli italiani non sono tonti

Si può accusare il nostro popolo di essere opportunista, infedele per debolezza, come deboli sono in genere le masse d’ogni paese, ma contare di abbindolarlo oltre un certo segno è una sciocca presunzione.

 

L’inganno ideologico è durato purtroppo a lungo, ma da qualche anno la gente se ne è accorta; senza bisogno di particolari trascinatori, ha imputato ai poteri precedenti il malessere avvertito a causa della generale decadenza. È un senso di peggioramento delle condizioni civili, d’aggravamento dell’aridità, del disordine e dell’ingiustizia pervadenti. Il fenomeno riguarda anche l’Europa e l’America. In ultimo, i francesi si sono riscossi, avendo smesso di abboccare all’amo. Un certo scetticismo verso la politica c’è sempre stato, ora però, sopite le passioni, la percentuale del veleno nel sistema ha superato il limite del tollerabile.

Si è già potuto verificare come i rappresentanti della precedente conduzione statale e politica abbiano invano cercato di riguadagnare il terreno perduto, come siano stati respinti dalla massa degli elettori, come i nuovi politici che si sono appoggiati alle vecchie volpi abbiano fatto buchi nell’acqua. Per esempio, quelli che hanno cercato il patrocinio dei Clinton e dei Bush.

Lo stesso è accaduto da noi. Un Tajani, saccente nel piccolo schermo almeno un giorno sì e uno no, fa più male che bene al suo superiore, che non è da meno come novella Cassandra. Ma sembra che neodemocristiani-liberali-europeisti-mondialisti-pacifisti-laicisti-multiculturalisti-arcolalenici, babelici pontieri pontificanti e abbattitori di muri, siano più tardi di coloro che intendono persuadere.

Non tutti sono grossolani come certi capi di partito e loro satelliti politicanti, che giornalmente le sparano così tanto grosse contro il governo, da non capire di darsi la zappa sui piedi. Il Capo dello Stato non manca occasione, anzi le ricerca, per dare addosso ai governanti sovranisti, populisti, euroscettici; tuttavia conduce questa politica con qualche garbo e con melate sottigliezze, che pure finiscono con lo stuccare e mostrano la corda.

La divisione e la contrapposizione sono in linea con la democrazia. Ormai non c’è più Organo delle istituzioni che non parteggi: anche chi, secondo la Costituzione, dovrebbe essere indipendente. Non si è riconosciuto ai magistrati il diritto di darsi alla politica, d’avere idee partigiane e di manifestarle?

Esiste una Corte costituzionale, esiste la sanzione per chi viola i principi costituzionali, e allora: o gli eletti dal popolo che hanno la maggioranza parlamentare e che stanno al Governo violano la sacra Carta e vanno messi al bando, oppure hanno il diritto di non essere attaccati da Poteri dello Stato costituiti imparziali.

Purtroppo tale indipendenza è stata lesa da Presidenti picconatori di vario genere, e se ne ricalcano le peste. Di recente, il Presidente della Repubblica si è recato da M. Emmanuel Macron, notoriamente in serio contrasto col nostro Governo e alleato di Angela Merkel (niente affatto angelica nei confronti dell’Italia), per manifestargli l’amicizia e ribadire la solita tediosa solfa circa il valore del vigente europeismo, facendo così campagna propagandistica in vista delle prossime elezioni europee. Per attenuare l’intento, egli ha assunto due pretesti: la visita a Notre-Dame e alla tomba francese di Leonardo da Vinci. Ha fatto ciò con due clamorose omissioni (il peccato di omissione sovente non è inferiore a quello di falsità): ha celebrato la  Cattedrale di Parigi senza menzionare gli empi obbrobri perpetrati su di essa dai rivoluzionari del famoso motto ingannatore libertéégalité-fraternité, e ha nascosto che l’opera dell’eretico Victor Hugo Notre-Dame de Paris fu messa all’Indice. Nella commemorazione di Leonardo, sommo artista, genio della scienza espatriato in Francia, uomo dell’assai pagano Rinascimento, è forse giusto nascondere che alla fine dalla sua vita egli si convertì pienamente e chiese i Conforti religiosi di Santa Madre Chiesa? Certamente il primo colpevole di tale omissione è Francesco I in Vaticano. Cosa perfettamente conseguente e normale per lui, in quanto amico di ogni eresia ed empietà commesse da personaggi come Lutero, Maometto, Panella, Bonino e Scalfari. Non si sarà accorto dell’aria che tira? Non avrà sbagliato i suoi calcoli allineandosi con gli screditati, i quali ancora presumono di stare sotto l’egida dei più forti, d’aver talmente imbottito i cervelli di segatura drogata così che, non riuscendo più a svincolarsi dalla menzogna, essi torneranno all’ovile pestifero? Procede imperterrito, il capo alchimista del Vaticano, che ha dissolto verità ed errori, traendone un nuovo verbo inviolabile, e non vuol sentire correzione.

Staremo a vedere. Per adesso ci rallegriamo dell’avventatezza dei miscredenti di ogni sorta che, approfittando dell’indirizzo dato dal Vaticano II, amico del mondo, possono parlare di cristianità sottintendendone la perfetta compatibilità con la massoneria, con l’islam e con qualsiasi altra setta atea o religione che non piace a Dio.

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1 commento su “Gli italiani non sono tonti”

  1. Gaetano Fratangelo

    Il Capo dello Stato è il garante del perseguimento degli interessi malvagi delle oligarchie finanziarie che danno ordini alle succube Istituzioni europee.
    Gli ordini ricevuti vengono eseguiti dando loro forma nei regolamenti e nelle direttive che tolgono sovranità ai singoli Stati.
    Il Capo dello Stato del Vaticano, a sua volta, svolgendo un ruolo politico, si fa garante nei confronti dell’islamizzazione dell’Europa. Il suo piano operativo è di camuffare il sincretismo con l’ecumenismo ed il relativismo morale con la misericordia, oltre ad altre nefandezze.
    La loro elezione è stata una garanzia per il nuovo ordine mondiale che può, in tal modo, operare su due fronti.
    Questi due “signori” approfittano del loro ruolo che assumono nell’immaginario collettivo ma i loro recenti comportamenti hanno svelato l’ inganno ed il tradimento perpetrati nei confronti delle rispettive comunità e dei valori che dovrebbero rappresentare.

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