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UNA VOLTA ALL’OSPEDALE C’ERA IL CONFORTO SPIRITUALE
C’è un luogo dove combattono il male
che tutti chiamano ospedale:
qui il covid 19 vien attaccato
con qualche pregevole risultato.
Mentre in ogni laboratorio grande e piccino
si è scatenata la caccia al vaccino,
nelle corsie la morte rapisce
e come una fiera uccide e colpisce.
Un tempo insieme alle infermiere,
di suore folte schiere
accudivano gli ammalati
perché non finissero disperati.
La Storia è piena di conversioni
suscitate nei bianchi padiglioni
da coloro che, sposate coll’ Amore,
della verginità erano signore.
Ora, decimate dalla secolarizzazione
e da un Concilio da fucilazione,
gli angeli della sofferenza sono sparite
e non certo ben sostituite.
Nei letti, piagati dal turbamento
migliaia di ammalati, col tormento,
cercano invano un dolce sorriso,
un conforto che sia condiviso.
Bisogna capire che il dolore
anche all’anima reca fetore
e non c’è cura più efficace
di un sacramento, infallibile e audace.
Che questa terribile pandemia
ispiri a molte giovani la via
di una scelta contro corrente:
farsi religiose per salvare la gente.