Investigatore Biblico: Cancellato l’inferno dalla II lettera di Pietro. Perché?

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Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, mi sembra interessante segnalare questo articolo di Investigatore Biblico, che oramai, come potrete leggere più sotto, ha fatto della ricerca delle sviste o errori o omissioni della nuova traduzione della Bibbia un compito centrale della sua attività. Buona lettura.

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Ultimamente mi trovo spesso immerso nello studio della Parola di Dio, ed in particolare nel confrontare la nuova traduzione CEI 2008 con la traduzione del 1974. Sento nel mio cuore questa missione come affidata dal Signore, una sorta di “vocazione” nella vocazione, pur non sentendomi pienamente all’altezza. Voglio obbedire a questa chiamata di Dio.

Non basta tutta una vita per scovare ogni errore di traduzione nella CEI 2008. Mi auguro, qualora venissi a mancare, che qualcuno erediti questa missione e prosegua in questo intento.

 

L’errore di oggi si trova nella II Lettera di Pietro, al cap. II, verso 4 (2 Pt 2,4). Partiamo!

CEI 1974: “Dio infatti non risparmiò gli angeli che avevano peccato, ma li precipitò negli abissi tenebrosi dell’inferno;

CEI 2008: “Dio infatti non risparmiò gli angeli che avevano peccato, ma li precipitò in abissi tenebrosi”.

Signori, vi presento un nuovo livello, come nei videogiochi.

Dal modificare il termine a cassarlo proprio.

Non hanno cercato un termine corrispondente ad “inferno”: lo hanno semplicemente cancellato. Nel testo originale è chiarissimo, naturalmente.

“Εἰ γὰρ ὁ θεὸς ἀγγέλων ἁμαρτησάντων οὐκ ἐφείσατο, ἀλλὰ ⸀σειραῖς ζόφου ταρταρώσας” ;

Il termine è “tartarosas” e deriva da “tartaros”, letteralmente “inferno”.

Potete consultare per vostro diletto il dizionario di greco antico .

Nella nuova traduzione, dicevo, hanno cancellato volutamente la parola “inferno”.
Non regge nemmeno la scusante di aver tradotto dalla Vulgata, perché anche lì è presente:

Si enim Deus angelis peccantibus non pepercit, sed rudentibus inferi detractos in tartarum..” ;

Per i neofiti, anche in latino “tartarum” significa “inferno” (Leggi qui)

La domanda semplice e spontanea: per quale recondita ragione in questa moderna traduzione il termine “inferno” è stato deliberatamente derubricato?

Azzardiamo una consueta ipotesi?

Nel versetto citato si parla di angeli decaduti – demoni – e probabilmente per gli allegri biblisti era troppo imbarazzante dire che albergano nell’inferno. Troppo ‘medievale’, no?

Meglio usare un generico e poetico (alla Tolkien) “abissi tenebrosi”.

Perché non ‘regno di Mordor’, a questo punto?

L’inferno è vintage, non usa più.
Il demonio non esiste e, qualora (figurati!) esista, si attende la sua conversione.
Naturalmente pensare che questa idea sia un’eresia già condannata dalla Scrittura e dalla Tradizione è vintage. Non è di moda.

Vorrei aggiungere che ai tempi di Gesù non esisteva il registratore, come un illustre ecclesiastico precisò qualche tempo fa, quindi, sillogismo perfetto, si può forse prendere seriamente il Vangelo? Non scherziamo su, cristiani moderni!

Bene, vi ho fatto ridere?
Beh, c’è da piangere.

In certi momenti sono tentato di pensare che forse sono troppo esigente e pignolo nella traduzione.
Ma eliminare l’inferno mi sembra troppo.

Investigatore Biblico

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fonte: Stilum Curiae

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1 commento su “Investigatore Biblico: Cancellato l’inferno dalla II lettera di Pietro. Perché?”

  1. CARISSIMI, COMINCIO A SORPRENDERMI, DAVVERO, CHE GESU’ CRISTO PERMETTA ANCORA TUTTTE QUESTE ERESIE, QUESTE FALSIFICAZIONI…..
    SI STANNO PERDENDO SEMPRE PIU’ ANIME!!!

    PERCHE’ MIO AAMMAATTIISSSSIIMMOO GGEESSU’U’ NON RITORNI AL PIU’ PRESTO????????????????

I commenti sono chiusi.

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