L’Appello agli angeli contro i demoni dell’Amazzonia

 

riprendiamo da Corrispondenza Romana

In piedi, le spalle a Castel Sant’Angelo, il volto rivolto a San Pietro, stringendo la corona del rosario nelle mani. Hanno pregato per un’ora in silenzio, per poi unire le loro voci nel canto possente del Credo, con cui hanno rinnovato la loro professione pubblica di fede cattolica. Erano duecento, provenienti da tutto il mondo i partecipanti di Acies ordinata, l’evento che si è svolto sabato 28 settembre, alla vigilia della Festa di San Michele Arcangelo, una settimana prima dell’apertura del Sinodo sull’Amazzonia. E la loro presenza ha voluto essere un appello agli Angeli contro gli spiriti maligni dell’Amazzonia che stanno penetrando nella Chiesa ha dichiarato uno dei promotori della manifestazione, il prof. Roberto de Mattei, presidente della Fondazione Lepanto. Accanto a lui erano esponenti delle più note associazioni, gruppi, e blog che difendono la fede e la morale della Chiesa, come John-Henry Westen, direttore e cofondatore di LifeSiteNews, Michael Matt, direttore di The Remnant, Michael Voris presidente di Saint Michael’s Media, John Smeaton, presidente della Society for the Protection of Unborn Children, Jean-Pierre Maugendre, presidente di Renaissance Catholique, Varro Vooglaid, presidente di Foundation for the Protection of Family and Tradition, Juan Miguel Montes e José Antonio Ureta, direttori delle associazioni Tradizione, Famiglia, Proprietà italiana e francese, Dame Collen Bayer, presidente di Family Life New Zealand, Maria Madise, presidente di Voice of the Family e molti altri provenienti da Canada, Estonia, Francia, Italia, Nuova Zelanda, Polonia, Regno Unito, Svizzera, USA, Filippine, Germania.

Le dichiarazioni di alcuni di loro hanno definito con chiarezza il significato della manifestazione. «Il processo di autodistruzione della Chiesa ha raggiunto un punto così tremendo e drammatico che non esiste più una soluzione umana. E dobbiamo chiedere l’intervento di San Michele Arcangelo» ha dichiarato José Antonio Ureta a Church Militant. E Michael Voris ha aggiunto: «Quello che sta succedendo è davvero come la battaglia in Paradiso, in cui Lucifero fu scacciato dal Cielo da Michele e dai suoi angeli, e noi fedeli Cattolici dobbiamo stare in piedi qui e agire allo stesso modo».

Michael Matt ha a sua volta dichiarato a Diane Montagna di LifeSiteNews: «Siamo qui riuniti in quanto soldati di Cristo per fare tutto ciò che è possibile, sia a livello naturale che a livello soprannaturale. E’ il momento per essere uniti perché ormai sono caduti tutti i veli e le persone si rendono conto che la situazione è realmente grave. La Chiesa, da un punto di vista umano, potrebbe non tornare più a come era nel passato. Dobbiamo considerare tutto ciò molto seriamente e fare tutto quanto ci è possibile: innanzi tutto con un’immensa fiducia in Dio e nella Santissima Vergine ma anche combattendo per la Chiesa che amiamo». «Un momento storico – lo ha definito John-Henry Westen – perché tanti uomini e donne di fede si sono schierati qui e hanno pregato con fervore per la difesa della Fede, in un momento in cui la Fede viene attaccata più che mai nella storia».

Uno dei partecipanti era il conte Giorgio Piccolomini, i cui antenati includono due papi, Pio II e Pio III, un Generale dell’Ordine dei Gesuiti, diversi vescovi e cardinali, leader militari e scienziati. Il conte Piccolomini ha affermato che ciò che lo ha motivato a partecipare all’evento Acies Ordinata è stato il suo «desiderio di ribadire la sua e la nostra fedeltà al Papa, alla Chiesa Cattolica Apostolica Romana e al suo insegnamento eterno». Alla domanda sul significato simbolico della preghiera ai piedi di Castel Sant’Angelo, ha aggiunto che «questo castello ha salvato la vita a più di un Papa in passato, e il suo nome indica il nostro desiderio di invocare l’intera milizia celeste per difendere la Chiesa Cattolica». «La nostra e la mia speranza personale – ha concluso – è che le nostre preghiere possano essere ascoltate in Cielo e che molti in tutto il mondo mostrino la loro fede salda e il loro amore per la Chiesa Cattolica» (LifeSiteNews).

Un altro partecipante la cui presenza ha dato un forte peso simbolico all’evento è stato il barone Rodolphe Pfyffer von Altishofen di Lucerna, Svizzera. La sua famiglia ha donato undici comandanti alla Pontificia Guardia Svizzera, la forza armata incaricata di proteggere il Papa. «Durante il diciassettesimo-diciannovesimo secolo, solo i Pfyffer erano comandanti della Guardia Svizzera», ha detto a LifeSite, ma, ha aggiunto, «indipendentemente da ciò, i nostri genitori ci hanno sempre insegnato ad avere un grande rispetto per la nostra santa religione. Posso quindi assicurarvi che la mia storia familiare non è essenziale per l’impegno che abbiamo verso la Chiesa». Alla domanda su cosa lo abbia motivato a partecipare ad Acies Ordinata, Pfyffer ha affermato che «la Chiesa è stata a lungo minacciata da ogni parte e noi, come semplici laici, dobbiamo reagire». «L’evento Acies Ordinata è eccellente – ha spiegato –. Siamo disarmati ma tuttavia riteniamo che sia estremamente importante reagire. Altrimenti, i nemici della Chiesa crederanno di poter fare qualsiasi cosa». «Esistono strumenti spirituali per impegnarsi nella battaglia. San Michele ha il compito di proteggere la Santa Chiesa e darà il suo aiuto, se gli verrà chiesto».

Tra i partecipanti vi erano esponenti di siti e movimenti cattolici, giornalisti, intellettuali, studenti universitari italiani e stranieri, madri di famiglia, tutti uniti dallo stesso desiderio di servire la Chiesa, oggi umiliata e sfigurata. Alla stessa ora, mentre i laici erano in piazza, un gruppo di sacerdoti sparsi nella basilica di San Pietro recitava l’Esorcismo di Leone XIII, mentre altri religiosi, da un capo all’altro dell’Italia si univano alla preghiera con adorazioni eucaristiche, rosari, recite dell’Esorcismo, privatamente o pubblicamente. Ma anche dall’estero, gruppi spontanei di laici e sacerdoti, si sono riuniti con le stesse modalità: dal Canada agli Stati Uniti, dalla Gran Bretagna alla Francia, dalla Nuova Zelanda alle Filippine. Si sono uniti all’ora di preghiera anche conventi di religiose sia contemplative che attive: chi ha fatto l’adorazione eucaristica, chi ha organizzato un pellegrinaggio da San Michele, chi il Rosario. Insomma una vera Acies Ordinata diffusa nel mondo intero.

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3 commenti su “L’Appello agli angeli contro i demoni dell’Amazzonia”

  1. PAOLO DI GENOVA

    MA COME, NON AVETE FIDUCIA IN PAPA BADOGLIO CHE SE LA RIDE SEMPRE ED E’ BEN VISTO DA TUTTI?

    1. Carla D'Agostino Ungaretti

      NO, non ho fiducia, anche se lui è il mio vescovo e tutti i preti della mia parrocchia lo venerano. Ma io che, col passare degli anni sono diventata cinica, so che lo venerano perché lo sanno alquanto vendicativo e temono di perdere il posto, dal momento che tutta la chiesa cattolica sta diiventando una multinazionale con particolare predilezione per la cultura india sudamericana. Possiamo confidare solo nello Spirito Santo.

  2. Gaetano Fratangelo

    E’ in atto uno stravolgimento epocale che riguarda il ruolo stesso della Chiesa nei confronti dei fedeli e del mondo intero.
    Con il pretesto dell’ Amazzonia e delle varie eresie eco teologiche, è stato sferrato un attacco alla società occidentale, al fine di estirparne le radici cristiane. Il Vangelo è diventato un manuale politico per attuare modelli e comportamenti economici social comunisti.
    Questo Papa vuole trasformare la dottrina e l’ortodossia in spiritualità pagane amazzoniche con gli stregoni e le tribù depositari della “Verità”.

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