Lettera aperta a Silvio Berlusconi

In occasione dell’annuncio della candidatura alle elezioni europee

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Caro Presidente,

sono un suo vecchio tifoso, un tifoso della primissima ora, da quando, il 26 gennaio 1994, lei annunciò, con un videomessaggio che tutti ricordano, la sua intenzione di impegnarsi in politica.

Da allora sono passati ben venticinque anni, nei quali in Italia e nel mondo è successo di tutto. Lei è stato senza dubbio vittima di un’offensiva giudiziaria mai vista nella storia della politica italiana e questo è doveroso ricordarlo. È altrettanto doveroso ricordare che con il passare degli anni lei ha fatto scelte di campo che spesso hanno lasciato sconcertati tanti suoi sostenitori. Comunque, lei è stato sempre in primo piano e sono convinto che l’Italia le debba molto, perché senza quella sua decisione di venticinque anni fa la parte che si usa chiamare “moderata” degli italiani (e cioè quella gran maggioranza onesta, che lavora e vive seriamente) non avrebbe avuto punti di riferimento politici.

Ora ho letto che lei è intenzionato a candidarsi alle prossime elezioni europee e si ripropone come leader di un nuovo centrodestra che dovrebbe comprendere, ovviamente la Lega.

Allora, come suo vecchio tifoso, mi consenta di esprimerle il mio dissenso.

Con le ultime elezioni politiche l’Italia si è finalmente data uno scossone; è nato un governo che è sostenuto da una maggioranza che è fin che si vuole anomala, ma che tiene e che soprattutto – non scordiamocelo – non aveva e non ha alternative, salvo che si voglia pensare a uno sciagurato connubio tra Cinque Stelle e PD. Meglio non pensarci nemmeno.

In questa anomala maggioranza l’uomo che senza dubbio ha assunto un ruolo di primo piano è Salvini: potrà piacere o non piacere, ma sta dimostrando di avere idee chiare e coraggio per attuare le sue idee. La gente lo apprezza, perché da tempo si attendeva qualcuno che si muovesse con decisione contro lo sconcio dell’invasione programmata dell’Italia, che per anni ha accolto senza fiatare decine di migliaia di falsi “migranti”, con il risultato che vediamo: città sempre meno sicure, italiani sempre più insofferenti (e hanno tutte le ragioni per esserlo) e vergognoso business su questo moderno traffico di carne umana.

Salvini ha toni spesso poco accomodanti, se non provocatori. Ma parla chiaro e sta venendo incontro alle necessità degli italiani. Certo, non sarà lui il Deus ex machina che salverà l’Italia, ma è senza dubbio l’unica vera novità, dopo anni e anni di politica completamente asservita agli interessi finanziari e massonici che dominano l’Unione Europea.

E anche se non vogliamo dare troppo ascolto ai sondaggi, basta parlare con la gente, ascoltare ciò che dice il cittadino italiano “normale” (quello che vive del suo lavoro, ha una famiglia da mantenere e quotidiani problemi da affrontare), per rendersi conto che la Lega sta aumentando la sua popolarità, a scapito dei “Cinque stelle”, che sono alla ricerca di un’identità da quando sono nati e non l’hanno ancora trovata.

In questa situazione, che senso ha la sua candidatura? Lei è davvero convinto che sia sufficiente per ridare a Forza Italia i molti consensi persi per strada in questi anni?

Le prossime elezioni europee avranno, lo sappiamo bene, un rilevante peso politico anche nazionale. Possono essere l’occasione per rafforzare ulteriormente le posizioni della Lega all’interno dell’alleanza di governo.

E allora, non sarebbe meglio che lei, caro Presidente, si tenesse da parte, anche in considerazione dell’età? Lei è senza dubbio straordinariamente in forma, ma gli anni passano per tutti inesorabilmente e bisogna, per il bene comune, fare alle volte un passo indietro.

I suoi interventi contro questo governo sono stati numerosi e tante volte lei ne ha preconizzato la caduta. Da tanti italiani lei è visto come l’avversario di Salvini e non sono pochi quelli che dicono che lei non abbia mai digerito il fatto che Salvini è diventato il leader del centrodestra, prima con i voti ottenuti alle ultime elezioni e poi con il consenso popolare alla sua politica.

Io non credo che le sue scelte politiche siano dettate (anche) dal risentimento contro Salvini, ma in questa situazione la sua scelta di tornare in campo può essere male intesa da tanti elettori e potrebbe provocare sia un’ulteriore perdita di voti per Forza Italia, sia una dispersione di voti moderati.

E allora, per chiudere, da suo vecchio tifoso, le chiedo: queste elezioni europee non potrebbero invece essere l’occasione per prendere atto della realtà, prendere atto, mi perdoni, anche del passare degli anni, e mandare agli elettori un messaggio chiaro di compattezza a destra?

Un Berlusconi che sapesse ritirarsi al punto giusto sarebbe amato dagli italiani, che giustamente si ricorderebbero di lui come di un uomo che, pur con gli inevitabili errori che tutti facciamo, ha avuto a cuore anzitutto il bene dell’Italia.

Viceversa, un Berlusconi che, nonostante gli anni, si candida di nuovo, in una posizione equivoca, in polemica contro Salvini, lascerebbe di sé un brutto ricordo.

E lei, signor Presidente, questo non lo merita.

Con sincera stima

Michele Majno

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8 commenti su “Lettera aperta a Silvio Berlusconi”

  1. Pier Luigi Tossani

    in Silvio, nella sua politica, c’è sempre stato il vizio di fondo liberale e oligarchico:

    https://lafilosofiadellatav.wordpress.com/2013/01/11/berlusconi-vs-santoro-chi-vince-e-chi-perde/

    Ma,Andando al fondo della questione politica, devo però dire che della Lega non ci si può fidare, e che non è la soluzione ai nostri problemi, vedi qui

    https://lafilosofiadellatav.wordpress.com/2018/12/10/lettera-aperta-a-matteo-salvini-su-tav-progresso-sviluppo-droga-e-aborti/

    e qui
    https://lafilosofiadellatav.wordpress.com/2015/03/02/lamministrazione-virtuosa-di-maronilega-lombarda-grida-vendetta-a-renzi-vero-o-falso/

    In questo difficile contesto, il “Popolo della Famiglia” sta tentando, faticosamente, di tenere una presenza culturale, e anche politica:

    http://www.lacrocequotidiano.it/articolo/2017/03/17/politica/la-proposta-del-pdf-il-reddito-di-maternita

    vediamo che succede….

  2. D’accordissimo. E non dimentichiamo che dal 2011 Berluscono si è piegato ai diktat dell’Europa massonica (dimissioni appoggio a Monti, guerra a Gheddafi…)….O forse è sempre stato al servizio, dalla sponda moderata, degli interessi massonici (globalità mondialismo ecc.ecc…) di quest’Euopa , e di qui dell’imperversante Governance mondiale? E ancora non vuol dimettersi da questo servizio, anche con questa sua testarda insistenza a stare sul campo, magari solo per dare fastidio achi dà fastidio a quegli interessi… Una volta ricordo il Nostro è uscito con una affermazione che voleva essere di ‘captatio benevolentiae’, ma era rivelatrice : se fossi papa farei proprio come papa francesco! Anche di qui capivo a quale scuola, a quale squadra, a quale ‘fratellanza’ appartieni, ‘caro’ Silvio, per cui anch’io, stanco della boria e saccenza comunista o cattocomunistoide, ti avevo accolto come un rimedio….Svanito del tutto dal 2011! Forza Salvini! ( e speriamo che il Cielo ce la mandi buona…)

  3. Sono stata anch’io sostenitrice di Berlusconi ai tempi delle belle speranze e a quelli della sua persecuzione e posso dire che ancora gli sono grata per la difesa che fece della nostra Patria all’europarlamento nel 2003 in risposta all’odioso intervento di Schultz. Dopo, quando tutto è cambiato e non è stato più lui, le sue metamorfosi di comodo me lo hanno fatto cadere talmente dalle spalle, che la sua figura col tempo mi pare divenuta quanto meno ridicola, per non dire penosa: niente del Silvio che fu. Che si faccia da parte dunque e non insista e non insistano i suoi che si sono messi di traverso a Salvini col risultato del partitino che vediamo; nonostante l’assiduo starnazzare di certe accanite signorine. Che si goda la vecchiaia Silvio, si trastulli con dudù, si faccia le sue belle sedute dal parrucchiere e dall’estetista e, perché no, con l’intelligenza che un tempo ha dimostrato, giunga a fare una sintesi della propria vita e si accorga che oltre a un quaggiù, esiste anche un Lassù dove prima o poi dovrà recarsi, volente o nolente, come tutti. È un augurio e un invito che gli faccio di cuore.

  4. Dionisio di Francescantonio

    Grazie Michele Majno, sono perfettamente d’accordo con lei. Mi associo al suo appello, ma ho scarsa fiducia che Berlusconi sia capace di ascoltarlo.
    Dionisio

  5. Concordo pienamente con l’articolo, da buon democristiano consiglio Silvio a stare a casa, aveva la possibilità di cambiare quando aveva la maggioranza assoluta, fatto nulla, forse perché circondato da personaggi che guardavano il loro interesse, poteva fare il padre nobile del partito mettendo un altro a fare il Presidente del consigli ma la voglia del potere e la superbia goicano brutti scherzi

  6. Giustissimo ciò che ha detto Gian. Ma c’è dell’altro che spiace dover ricordare. Il colpo di stato contro il suo governo (il nostro) venne decretato da Francia e Germania quando lei manifestò certe critiche, giuste e ovvie, contro la politica condotta dalla UE verso l’Italia. Ci furono politici europei che scrissero in dettaglio quell’episodio, ma la sua casa editrice non li pubblicò in Italia ed ora, dopo tutto quello che Bruxelles ha fatto contro l’Italia e contro di lei, adesso lei diventa europeista per tornare a galla? Se non ci fosse stato Salvini e la Lega lei avrebbe continuato a sottomettersi a tutti pur di conservare intatta la sua maxi-azienda. La sua espulsione dal Parlamento fu un atto gravissimo contro la democrazia, ma lei fu il primo a stenderci sopra un velo, forse per non esacerbare lo scontro politico. Ma oggi lei è dalla parte di coloro che tradirono la democrazia, in realtà contro Salvini.

  7. Concordo pienamente, ma non avrei mancato di ricordare che dopo il “colpo di stato” del 2011 che insediò quel figuro che ci diede il colpo di grazia, lui collaborò con gli oppressori votandogli la fiducia e sostenendolo insieme alla sinistra… Salvini invece aveva già le idee chiare e rappresentò l’unica opposizione alla devastazione dell’Italia. Non si può dimenticare.

    1. Caro Gian, lei ha perfettamente ragione. Diciamo che non mi sembrava generoso, invitando un uomo come Berlusconi a farsi finalmente da parte, ricordargli nel dettaglio gli errori più gravi. Mi sono limitato a ricordare che molte scelte hanno portato sconcerto tra i suoi sostenitori e, come si usa dire, qui habet aures audiendi…
      E non posso che ribadire quanto ho scritto in chiusura dell’articolo: se Berlusconi saprà ritirarsi, verrà ricordato più per il bene che ha fatto, piuttosto che per gli errori. Se invece insisterà a voler restare sulla cresta dell’onda, allora vedremo un tramonto davvero triste.
      Cordialmente, la saluto.
      Michele Majno

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