Novità libraria: “Come si fa la preghiera di liberazione”

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Sono sacerdote da trent’anni e insieme al ministero parrocchiale in un piccolo centro pastorale del Sud Italia in diocesi e provincia di Salerno mi sono dedicato con grande impegno e sforzo alla divulgazione di tematiche teologiche e di spiritualità considerate “di confine” come gli angeli, i diavoli e il purgatorio…. Negli ultimi anni ho scritto diverse biografie di esorcisti e ho intervistato numerosi esorcisti, per lo più molto anziani, affinché il loro patrimonio di esperienza e saggezza pastorale non andasse definitivamente perduto con la loro morte. Avevo invitato il padre cappuccino Giovanni Maria Leonardi nella mia parrocchia di Santa Maria La Nova nel Comune di Campagna, in provincia e diocesi di Salerno affinché durante la quaresima del 2019 facesse una settimana di spiritualità portando la statua di Maria di Nazareth. In quel contesto, avendo appreso dei passati esorcistici di padre Giovanni Maria gli ho fatto immediatamente la proposta di questo libretto intervista. Questo testo si divide in 4 parti: nella prima presento alcune questioni di demonologia, nella seconda parte c’è l’intervista vera e propria al padre Leonardi, nella terza parte, che è l’appendice A, riporto uno scritto molto importante di padre Giovanni Maria sulla preghiera di liberazione ed infine nella quarta parte, l’appendice B, riporto alcune preghiere di liberazione.

Adesso dò la parola a  Padre Giovanni Maria Leonardi,  che ho intervistato per questo testo edito dalle edizioni Segno di Udine intitolato: “Come si fa la preghiera di liberazione”. Padre Giovanni Leonardi dichiara: “ Sono un sacerdote cappuccino. Oggi (2020) ho 82 anni. Nato a Pesaro, sono entrato nel noviziato dei Cappuccini a Camerino (MC) a quindici anni. Ho studiato teologia nello studentato dei Cappuccini nello stesso Santuario di Loreto, dove sono stato ordinato sacerdote nel 1961. Poi i miei superiori mi hanno inviato all’Università Cattolica di Milano. Ho la laurea in pedagogia. Negli anni seguenti ho insegnato, ho svolto il ministero di superiore tra i miei frati e di direttore in seminario. Poi sono stato di nuovo nel santuario di Loreto ricoprendo varie  mansioni. In seguito, per una quindicina di anni, sono stato coordinatore dei gruppi del Rinnovamento nello Spirito nella regione Marche. Negli anni 1998/1999 ho accompagnato “Maria di Nazareth” nella sua “Peregrinatio Mariae” Mondiale in 35 nazioni (cfr il sito www.santafamigliatv.it). Attualmente ho l’ incarico da parte dei miei superiori, e con il mandato di Mons Rino Fisichella, Presidente del Pontificio Consiglio per la Nuova Evangelizzazione, di svolgere la Missione Maria di Nazareth in Europa”.

Padre Giovanni Maria, quando è stato nominato esorcista e come mai? “Sì, sono stato esorcista. Come? Quando? Il mio ministero come esorcista è stato piuttosto particolare. Poiché ero, in quegli anni,  responsabile dei gruppi di “Rinnovamento nello Spirito” delle Marche e mi capitavano dei casi … speciali, più volte mi presentai personalmente ad alcuni Vescovi della regione esprimendomi più o meno così: “Voi siete in possesso delle “armi” per combattere il nemico. Ve le chiedo. Desidero essere … armato e difeso”. I Vescovi più attenti al ministero dell’esorcistato, normalmente mi concedevano questo incarico. Io tuttavia non facevo conoscere ad alcuno la cosa. Al momento giusto, però potevo agire con quell’autorità che mi era stata data dai Pastori della Chiesa. In quel periodo partecipai a vari incontri di esorcisti, sia a livello nazionale che internazionale. Erano i primi convegni organizzati da alcuni esorcisti. Si era negli anni ottanta e novanta, prima quindi del Grande Giubileo del Duemila. Si doveva ancora scegliere un responsabile esorcista a livello internazionale che ci rappresentasse cioè ufficialmente davanti a tutta la Chiesa. Durante una nostra assemblea chiedevamo a P. Gabriele Amorth che accettasse lui questo incarico. Dapprima non era disposto ad accettare. Quando però egli stesso ci documentò che in tutta la Francia vi era un solo esorcista incaricato e che questi non credeva nemmeno … all’esistenza del diavolo, osai intervenire osservando che, se non avesse accettato, sarebbe stato probabilmente eletto il suo esorcista di Francia. Accettò subito. In seguito conobbi P. Matteo La Grua, Padre Conventuale di Palermo, ricco di dottrina e di carismi. Mi chiamava amabilmente amico. Lo invitai più volte nelle Marche. Presso il seminario di Macerata, su nostra richiesta, svolse un week-end, molto utile ai laici, sull’argomento della Preghiera di liberazione. Seguendo il suo insegnamento, io stesso scrissi, per i gruppi del Rinnovamento nello Spirito, due fascicoli di 36 pagine ciascuno: uno sulla Preghiera di liberazione e l’altro sulla Preghiera di guarigione. Entrambi i libretti furono da lui molto lodati. Qualche episodio? Prima del grande Giubileo del Duemila, quando ancora Don Dino Foglio organizzava in estate incontri per giovani del Rinnovamento a Ozio (Brescia), dovetti esercitare il ministero di esorcista in uno di quei raduni. Ricordo bene quella ragazza (non ho dimenticato fino ad oggi il suo nome) che cadeva di schianto sul pavimento in mezzo all’ assemblea. Sembrava che, per la violenza della caduta, le si spaccasse la testa. Invece nulla! Un uomo che, indebitamente, si era aggiunto al nostro piccolo gruppo per la preghiera di liberazione, si sentì all’ improvviso invaso  dal demonio: lo spirito del male era passato da lei a lui. Terrorizzato, quell’uomo si mise a gridare dallo spavento. Umiliato nella sua presunzione, fu poi ben presto liberato dalla misericordiosa mano  di Dio. Un’ altra volta, durante un incontro di preghiera, si scatenò il nemico con segni evidenti. Tutti furono presi da spavento. Con calma chiesi ai presenti di non allontanarsi. Anzi proposi di innalzare subito al Signore il canto in lingue. Quella povera donna, posseduta, si accasciò pian piano a terra come sfinita”.

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