Osservazioni di un irresponsabile sulla situazione attuale

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D’accordo, questo è il momento di mettere da parte le contese politiche e marciare nella stessa direzione. È il momento di fare squadra: uno per tutti, tutti per uno. Brava anche l’opposizione, così responsabile. Cattivo Salvini, ma si sa, lui è fatto così: è un tipo rozzo, elementare, figurarsi se perde l’occasione per dire la sua. Brava la Meloni: una sola sbavatura, sì: non doveva trattare così male il povero Conte, ma poi si è rimessa in riga. Anche Padellaro lo ha riconosciuto: fra lei e Salvini c’è proprio un abisso.

Bene, questo forzoso unanimismo che ricorda le “unioni sacre” alla vigilia della I Guerra Mondiale, quando finirà? Quando potremo dire, senza essere accusati di disfattismo, che il comportamento del Governo è stato, ed è, una galleria degli orrori? Non chiamateci irresponsabili: il ragionare con la propria testa non esime dal rispettare le disposizioni, quando sono manifestamente ragionevoli come i precetti della nonna saggia, alcune delle quali vigono e giustamente si applicano. Ma che si debba calare una melassosa coltre di condiscendenza su tutto quello che si è visto e si vede, questo non è accettabile.

Per esempio il fatto che l’Italia conti il maggior numero di contagiati e di morti al mondo dopo la Cina e prima della Corea (!) non è un’opinione, ma è appunto un fatto, un nudo e crudo e sonante fatto che resiste ad ogni scusante, ad ogni giustificazionismo di maniera, ad ogni interpretazione capziosa delle modalità altrui di contare le proprie vittime.

Errori decisivi e inemendabili sono stati commessi, nei primi giorni del contagio. Per adattare alle circostanze – capovolgendolo –  il noto proverbio, si sono fatti entrare  i buoi nel recinto, sbarrando l’entrata principale ma lasciando le altre a ingresso libero. Le prime disposizioni, quelle precedenti il Decreto, erano incerte e contraddittorie. Di certissimo c’era invece la vetrina mediatica di cui da subito hanno approfittato presidenti e ministri per valorizzare presenza scenica e appeal presso il cittadino elettore. Quanto tempo perso, ad esempio, per vituperare il presunto razzismo degli italiani nei confronti degli amici cinesi … Non era razzismo naturalmente, solo l’elementare prudenza del buon padre di famiglia; ma l’occasione era troppo ghiotta per la comparsata in stile politichally correct.

Poi la situazione è precipitata, e ora negli ospedali si attua una spietata selezione fra chi ha diritto alla ventilazione e chi no, per motivi di età o di condizioni cliniche. Una selezione non voluta da un novello Dott. Mengele, ma più semplicemente dalla penuria della strumentazione medicale della sanità devastata dai tagli di spesa imposti da questa Europa di cui l’attuale governo è figlio legittimo.

Nel frattempo scoppia la più grande rivolta carceraria della storia repubblicana, con morti e  fughe di massa: uno scenario sudamericano che si poteva evitare se si fossero ascoltati i segnali provenienti da tempo dai sindacati della polizia penitenziaria.

Nel frattempo viene improvvidamente diffusa la bozza del DPCM che chiude i confini della Lombardia, provocando un esodo di massa dal nord al sud le cui conseguenze sul piano epidemiologico sono ancora da decifrare.

Nel frattempo viene emanato un secondo e più severo decreto (quello oggi vigente) che però mantiene non indifferenti zone d’ombra: la frequentazione di bar e negozi non rientra nelle “situazione di necessità” citate nel testo, dunque a rigore non ci si dovrebbe entrare: allora perché rimangono aperti? I tragitti vietati sono quelli in auto o a piedi? E poi un ulteriore decreto “chiude tutto”… Mah.

Nel frattempo, infine, quanto sta avvenendo conferma agli occhi del mondo quell’immagine dell’Italia pizzaiola e mandolinara cucitaci addosso, durante la storia unitaria, da interessati calunniatori, falsi amici e sorellastre adultere.

Dunque in mancanza di meglio seguiamo i consigli di nonna Conte, ma è pur vero che quando il temporale sarà passato, a bocce ferme, qualcuno dovrà rendere politicamente conto.

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Alfonso Indelicato

Consigliere comunale indipendente eletto a Saronno

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