Luciano Garibaldi intervista Angelo Paratico
Diciamo la verità: non tutti, anzi ben pochi, hanno capito a fondo il perché della decisione dell’Inghilterra di uscire dall’Unione Europea. Meno che mai sono chiare a tutti le conseguenze della scelta britannica sul nostro futuro, soprattutto economico. Per chiarirci le idee, abbiamo rivolto alcune domande all’editore, scrittore e storico Angelo Paratico, autore, sul seguitissimo blog «La nostra storia» di Dino Messina (lanostrastoria.corriere.it), di un articolo dal titolo “Una voce a favore della Brexit”.
– Quali sono le ragioni che dovrebbero spingerci ad approvare la decisione degli inglesi di staccarsi dall’Europa?
Una su tutte: dopo l’inevitabile shock iniziale, la Gran Bretagna diventerà una nuova Svizzera d’Europa. Il Parlamento britannico, il loro sistema giudiziario, le loro università sono straordinariamente efficienti e non potranno che primeggiare negli anni venturi. Davvero pensavano, i burocrati di Bruxelles, che avrebbero potuto continuare a scrivere leggi per una nazione che ha perduto la sua ultima guerra nel 1485 a Bosworth Field, allorché un esercito francese, rinforzato da transfughi e traditori inglesi, sconfisse re Riccardo III e il potere passò ai Tudor? E che, da allora, ha sempre vinto? Conosco delle persone contrarie alla Brexit che però, già dal giorno successivo al referendum, hanno approfittato della situazione, acquistando sterline e comprando appartamenti a Londra, Non hanno perso un minuto di tempo.
– Ma quali saranno le conseguenze della decisione dei britannici sul futuro dell’Europa?
Credo che i britannici abbiano solo anticipato i tempi, perché resto convinto del fatto che la Comunità europea, così com’è oggi strutturata, non potrà durare a lungo. Risulta troppo sbilanciata nei confronti della Germania, che pare essere l’unica nazione ad aver profittato dell’Unione. Le industrie e la finanza tedesche stanno conquistando il resto del continente e questo non può essere un fatto positivo. Anzi, questo dimostra che il sistema non funziona: come in una società commerciale composta da vari soci ma nella quale solo uno porta a casa dividendi e gli altri tirano la cinghia.
– Dunque, quale è stato il “peccato originale” che ha provocato l’aborto di una Europa unita invece che la nascita di una nazione destinata a durare nei secoli?
Credo che l’errore più grande sia stato il puntare su una unione monetaria prima che militare. L’unione monetaria non è facile per nazioni con un diverso Pil, con diverse politiche e diverse strategie. Sarebbe stato meglio puntare su una unione militare, per quanto la cosa possa apparire antiquata e bellicistica. Il problema però è che il mondo è com’è, non come vorremmo che fosse. Si sarebbero dovuti formare un Esercito, una Marina, una Aviazione comuni con armamenti simili e identiche uniformi, con una solo comando centrale. Questo esercito europeo avrebbe dovuto entrare nella NATO in sostituzione degli eserciti dei singoli Stati.
– In concreto, quali risultati si sarebbero ottenuti con la creazione di un esercito europeo?
Si sarebbe creato uno spirito di corpo comune. Il comando di una simile formazione bellica avrebbe obbligato i singoli governi a creare una gerarchia politica effettiva, contrariamente a quanto vediamo ora, con alla presidenza quel mattacchione di Jean-Claude Juncker che conta poco ed è costretto a limitarsi ad un semplice lavoro di mediazione, e a capo degli Esteri una ministra, la Mogherini, che ci fa tanta tenerezza. Un esercito europeo armato e pronto a intervenire avrebbe forzato la mano ai politici nazionali per creare un presidente e un ministro degli esteri di prim’ordine capaci di dirigere quello strumento di difesa e di offesa formidabile. La crisi siriana nel bene e nel male avrebbe avuto esisti certamente diversi in presenza di una tale formazione bellica.
– Vi sono precedenti, nella storia, cui ispirarsi?
Un precedente della auspicata comunità europea lo si è già visto, nella storia: l’Impero Romano, che si reggeva appunto sulle Divisioni del proprio esercito, non sulla comune monetazione, che pure esisteva, con notevoli variazioni da Paese a Paese. Un esercito crea un imperatore, non il contrario.
– Quali altre iniziative, che avrebbero dovuto essere poste in atto, sono state trascurate?
Si sarebbe dovuto subito mettere mano al codice civile e penale, cercando di uniformarli, e solo successivamente si sarebbe passati alla unione monetaria. Infatti il «Corpus Iuris Civilis» fu il vero vallo che difendeva l’Impero romano e che ne permetteva l’esistenza. Tutti noi europei abbiamo perso una straordinaria occasione purtroppo irripetibile.