“UCCIDETE LO ZAR! Lo sterminio dei Romanov”. Un avvincente libro di Luciano Garibaldi

Così Lenin inaugurò l’era del comunismo

 

Al salotto culturale “ANVCG – Istituto Studi Politici” di via Andrea Costa 1, a Milano, è stato presentato il nuovo libro di Luciano Garibaldi «UCCIDETE LO ZAR!», che racconta, ad un secolo da quel terribile crimine, come si giunse, e come fu attuato, lo sterminio dell’ultimo Zar di Russia, della sua famiglia e del loro personale di servizio. La presentazione, cui ha fatto seguito un appassionato e qualificato dibattito, rientra nel programma dell’ISP (Istituto Studi Politici) diretto dall’illustre storico Giorgio Galli, che ha introdotto la serata, moderata dalla professoressa Rossana Mondoni, presidente della sezione lombarda dell’ANVCG (Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra). Al dibattito ha preso parte Piero Vitellaro-Zuccarello che, assieme a Luciano Garibaldi, è membro del consiglio direttivo dell’ «I.S.P. Giorgio Galli».

Con la pubblicazione di «UCCIDETE LO ZAR!» (100 pagine, più appendice fotografica, 14 euro,), veloce ed avvincente libro divulgativo, la Gingko Edizioni (www.gingkoedizioni.it ), attiva dal 2006, con sede a Verona, tiene fede al suo programma che si ispira al motto secondo cui la scrittura deve incidere, e persegue l’obiettivo di pubblicare opere capaci di infondere una luce interpretativa ed uno sguardo illuminante sulla realtà e sui cambiamenti in corso.

Il 17 luglio dell’anno appena trascorso si sono compiuti i 100 anni dall’assassinio dell’ultimo Zar di Russia e della sua famiglia. Nato nel 1868, Nicola II, la zarina e i loro figli furono massacrati a Ekaterinburg per ordine di Lenin e dei comunisti, che avevano preso il potere. Oggi lo Zar è venerato come Santo dalla Chiesa russo ortodossa, unitamente alla zarina e ai figli. Pochi sovrani sono stati diffamati e criticati quanto lui. Fu un pacifista, se paragonato alle altre teste coronate del tempo, e nel 1899 promosse la Conferenza della Pace dell’Aja, cercando stabilità in Europa.

La guerra contro il Giappone (1904 – 1905) finì male per la Russia e minò il prestigio dei Romanov. Le insurrezioni popolari, guidate dai movimenti anarchici e marxisti, furono represse nel sangue e la propaganda antimonarchica ne attribuì la responsabilità a Nicola II. Che abdicò nel 1917, fu imprigionato con l’intera famiglia e furono tutti trasferiti in Siberia da dove speravano di poter fuggire, grazie ad una spia inglese mandata da re Giorgio V di Gran Bretagna, cugino dello Zar. Ma l’operazione fallì e i Romanov, con i loro assistenti e inservienti, furono trucidati a colpi di pistola e baionetta, la notte del 17 luglio 1018, in stile macelleria bovina.

Ecco come Luciano Garibaldi, nel raccontare quella raccapricciante pagina di storia, ha sintetizzato come furono trattati, dai rivoluzionari leninisti, lo Zar e la sua famiglia:

«Mentre la “Rivoluzione d’ottobre” divampa e si estende a Mosca, con migliaia di vittime, giunge a Tobolsk un inviato di Lenin con l’ordine del Sov.Nar.Kom (Comitato Nazionale dei Soviet) di trasferire la famiglia imperiale a Ekaterinburg, negli Urali, dove i sovrani e il loro piccolo seguito vengono rinchiusi nella casa Ipatiev, requisita dai bolscevichi. Per lo Zar e la sua famiglia, a Ekaterinburg incomincia la prigionia più dura ed umiliante che si possa immaginare. Non vi sono più soldati a far la guardia, ma operai delle locali fabbriche. Non più ufficiali, ma «commissari del popolo» e agenti della Ceka, la polizia segreta che uccide gli anticomunisti col colpo alla nuca. I libri che lo Zar stava leggendo vengono gettati dalla finestra. Le granduchesse sono obbligate a fare i loro bisogni dinnanzi agli sguardi lerci degli operai. I pasti si riducono a due misere razioni giornaliere di pane nero e erbe cotte. Difficile immaginare qualcosa di più avvilente e di più umiliante delle angherie cui fu sottoposta quella povera famiglia nella casa Ipatiev».

Ed ecco come ha ricostruito e narrato la loro orribile fine: «Ottenuto il nulla-osta da Lenin, via telegrafo, Jurovskj e il suo braccio destro Medvedev ordinano ai Romanov di scendere nei sotterranei. Sono le 2 di notte del 17 luglio 1918. Lo Zar tiene Alessio in braccio. E’ seguìto dalla moglie Alexandra, dalle quattro figlie, dal medico Evgenj Botkin, dalla domestica Anna Demidova, dal domestico Aleksei Trupp, dal cuoco Ivan Karitonòv. Jurovskj legge la sentenza di morte e ha inizio la folle sparatoria. Al termine, alcuni corpi si muovono ancora, ricoperti di sangue: tra questi le granduchesse che portavano corsetti imbottiti di pietre preziose, che avevano fatto da freno alle pallottole. Vengono tutte trafitte, e finite, a colpi di baionetta».

Da quel giorno, i bolscevichi coprirono di calunnie Nicola II, per giustificare la loro ferocia. Luciano Garibaldi, con questo libro di facile lettura, arricchito dalla presentazione dello studioso e docente dell’Università di Cambridge Mattew Dal Santo, ristabilisce i fatti nella loro essenzialità e riferisce dell’atteggiamento ossequioso e rispettoso della Russia odierna, la Russia di Putin, nei riguardi dell’ultimo Zar e dei componenti la sua famiglia, dall’anno 2000 venerati come Santi dalla Chiesa russa ortodossa.

 

Luciano Garibaldi, giornalista e saggista, è autore di oltre 40 libri di storia divulgativa, prevalentemente incentrati su fascismo, 2.a guerra mondiale e anni di piombo. Il suo «Un secolo di guerre» (White Star, gruppo De Agostini) è stato tradotto in otto lingue, tra cui il cinese. Tra i maggiori successi, «Gli eroi di Montecassino. Storia dei polacchi che liberarono l’Italia» (Oscar Mondadori), «La pista inglese. Chi uccise Mussolini e la Petacci?» (Ares), «Mussolini: the secrets of his death» (Enigma Books, New York), «2017: Fatima centro del mondo» (Mimep Docete), «Le soldatesse di Mussolini. Storia delle Ausiliarie della RSI con il memoriale inedito della comandante, Generale di Brigata Piera Gatteschi Fondelli» (Mursia), «Operazione Walkiria. Hitler deve morire» (Ares, con interviste ai superstiti dell’attentato, incontrati in Germania vent’anni dopo il fatto).

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1 commento su ““UCCIDETE LO ZAR! Lo sterminio dei Romanov”. Un avvincente libro di Luciano Garibaldi”

  1. vorrei ricordare e che i documenti lo confermano: che la rivoluzione Russa è Bolscevica, che Lenin era massone, che la Duma era in maggioranza ebraica e che odiavano i cristiani ortodossi

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