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NON E’ ANCORA ARRIVATO IL CARNEVALE, MA NON SIAMO IN UN MONDO REALE
C’era una volta il carnevale ambrosiano –
che non ho mai amato, ma almeno era sano -,
durava all’ incirca dieci giorni
ed aveva molti contorni.
Al sabato grasso, partendo dai Bastioni,
un corteo di maschere suscitava emozioni,
seguito da migliaia di bambini e di ragazzi,
sopra tutto per Meneghin e Cecca tutti pazzi.
Arrivati, poi, sotto la Madonnina
stelle filanti e coriandoli facevan da copertina
al selciato di piazza Duomo,
dando al pavimento un colore al cromo.
Ma arrivata la sera, il largo si svuotava,
e la gente a casa propria ritornava;
e le maschere venivano slacciate
affinché le facce potessero esser di nuovo rimirate.
Invece ora, anche se è caduto l’ assurdo divieto,
ancora molte persone voglion tener il loro viso segreto,
quasi a vergognarsi d’esser servi di un potere
che pare nel sado-masochismo cadere.
Togliete le mascherine, milanesi lobotomizzati,
e non date retta ai virologi prezzolati,
che dopo mesi di falsità in televisione
comprano ville e palazzi dal doppio milione.
Almeno aspettate carnevale per le sfilate –
anzi, mi correggo, le mascherinate -,
anche se quello che in cui siamo immersi
è un mondo negativo sotto tutti i versi.
Purtroppo siamo nel mondo delle ideologie –
che preparano le peggiori utopie -;
e dove la Catholica è ormai un ricordo,
con tanti sabotatori (insospettabili) a bordo.