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L’adorazione del legno della Croce nel Venerdì Santo deriva dalla liturgia di Gerusalemme, dove era già in uso nel IV secolo. Questa cerimonia è il culmine verso cui converge l’intera liturgia del Venerdì Santo. Ecce lignum Crucis – Questo è il legno della Croce. È l’inizio della Parusia del Giudice divino, cioè l’apparizione dello stendardo trionfale della Redenzione.
La Croce, che era strumento di tortura e di maledizione, è diventata lo strumento della nostra salvezza, della nostra redenzione. È diventato il segno di unione di tutte le anime di buona volontà; è la Croce gloriosa che è diventata vessillo di vittoria.
Attacchiamoci alla Croce di Gesù, adoriamola. È lo strumento della salvezza, il pulpito della verità dove Gesù ci insegna, ci perdona, ci nutre, ci dona sua Madre, ci invita a seguirlo e ci giudica.
“Ecce lignum Crucis”. La Chiesa davanti alla Croce si prostra in atto di adorazione totale, piena di riconoscimento e di gratitudine, mentre le potenze infernali colte dall’orrore fuggono nel profondo dell’abisso.
Nel Medioevo, a Roma, la reliquia papale della Santa Croce veniva cosparsa di profumi, per indicare la dolcezza della grazia che trasuda dal legno trionfale, che sgorga dal costato trafitto del Sacro Cuore, e anche per manifestare l’unzione interiore e la dolcezza spirituale che il Signore riversa nel cuore di chi porta la croce per suo amore.