Dopo l’ultimo “DPCM”. Per favore, difendiamo la nostra dignità di uomini liberi

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La libertà vale ben più di 400 euro di sanzione amministrativa (contro la quale peraltro si può benissimo fare ricorso. E vincerlo)

 

Allora, l’avvocatino di Volturara Appula ha fatto il suo ultimo (per ora) show televisivo e ci ha detto cosa possiamo fare e non fare, con chi possiamo mangiare a Natale e a Capodanno, dove possiamo andare e dove non possiamo andare e così via.

Il Conte Giuseppe, bisogna capirlo. Da signor Nessuno è improvvisamente cascato a guidare il governo di una (ex) grande Nazione di 60 milioni di abitanti. Non solo: dopo la prima esperienza governativa, in cui faceva regolarmente la figura del cioccolataio, tant’è che si parlava di governo Salvini-Di Maio (con il povero Giuseppi in mezzo a fare da moderatore), poi è arrivata la svolta del secondo governo e lui finalmente ha incominciato a sentirsi qualcuno. “Il Capo sono me!”. L’arrivo della più o meno vera epidemia è stata la sua fortuna. Un uomo solo è al comando. Fantastico. Quando i pieni poteri li aveva chiesti Viktor Orban (al potere in Ungheria con regolare voto popolare) le damine e i cavalieri del politicamente corretto avevano gridato allo scandalo. Se i pieni poteri se li è presi Conte, tutto va ben, Madama la Marchesa. Misteri della democrazia.

Appunto, il Conte Giuseppe va capito. È convinto ormai di essere uno statista, una persona importante e ci vuole dettare le norme di vita, oltretutto con un tono da papà comprensivo che darebbe sui nervi anche a un apatico imbottito di Valium.

Adesso gli italiani, che (forse non lo sapevate) sono sessanta milioni di bambini deficienti da condurre per mano dal papà, adesso questi italiani sanno cosa possono fare e sono felici e in ansiosa attesa di mostrarsi tra loro, gli uni con gli altri, devoti e rispettosi del nuovo diktat, pardon, del nuovo DPCM.

Ma smettiamola di scherzare. Questa sono purtroppo cose terribilmente serie, perché se ci abituiamo in modo apatico a obbedire, come un pacifico gregge di pecorelle, possiamo stare sicuri che lo “stato di emergenza” sarà rinnovato e rinnovato, che dopo la seconda ondata di ecatombe da Covid ci sarà la terza ondata e poi la quarta e la quinta e così via.

Contenti di una vita con mascherina, in attesa degli ordini governativi su quando mangiare, bere, dormire, camminare, salutare i nonni?

E quanto durerà? Tanti anni, perché i dati dei contagiati/malati/morti/guariti eccetera si taroccano con facilità. E il terrore si infonde con facilità e ogni giorno di obbedienza cieca e assoluta è un giorno in più per diventare davvero pecorelle. Che è esattamente ciò che vogliono i mascalzoni che tirano i fili di burattini come Conte, Mattarella e relativa Corte dei Miracoli.

E allora, amici e lettori, festeggiamo il Natale e il Capodanno da uomini liberi, che non rinunciano alla loro dignità solo perché impauriti da una possibile sanzione amministrativa.

Io consiglio agli amici che ci leggono – e io sarò il primo a farlo – di muoversi come e dove vogliono. Anzi, dirò di più: NEI GIORNI DI NATALE E CAPODANNO È NECESSARIO SPOSTARSI TRA COMUNI E/O TRA REGIONI. È necessario perché ne va della nostra dignità di uomini liberi.

Chi può valutare ciò che è “necessario e urgente”? Per me può essere necessario e urgente andare a trovare lo zio Ermenegildo, che vive a Borgo Valtravaglia, ma per la signora Cesaretti Edvige, portinaia del mio condominio, può essere necessario e urgente recarsi a Santa Maria Capua Vetere, perché colà, nel 1986, conobbe l’uomo che poi la impalmò e colà la signora Edvige ritrova la sua serenità, scossa dal logorio della vita moderna.

E potremmo andare avanti con mille esempi per dire che, a fronte della limitazione di movimenti, COMUNQUE CONTRARIA ALLA COSTITUZIONE E SOPRATTUTTO ALLA DIGNITA’, nessuno può sindacare su ciò che per il singolo sia necessario e urgente.

E rivolgo un’altra preghiera agli amici che ci leggono: FESTEGGIATE IL NATALE CON CHI VOLETE, CON CHI AMATE, CON CHI NON VA LASCIATO SOLO.

Ma come si permette un Conte Giuseppe di fare “raccomandazioni” su chi invitare a pranzo o a cena a casa per Natale? A casa mia entra chi voglio io. Punto e basta.

Sulle vive raccomandazioni del Conte Giuseppe ci sono da fare, tra l’altro due nota bene. Il primo è ridanciano, il secondo è molto serio.

Primo nota bene (ridanciano): il Conte Giuseppe ha raccomandato di invitare a casa solo i conviventi. Ma scusi, Giuseppi, se sono già conviventi, perché devo invitarli? O devo dire alla mamma, che si trova, che so, in quel momento in bagno: “Mamma, stasera vieni in sala da pranzo a festeggiare il Natale”? E pensare che è un professore di diritto. Glissons.

Secondo nota bene (e questo è molto serio): il Conte Giuseppe, prima di dirci chi deve venire a tavola per Natale, ha tenuto a specificare, bontà sua, che “NON POSSIAMO entrare nelle case private, quindi vi raccomandiamo eccetera”.

Chiaro? Non ha detto, che so, “La forza pubblica non può entrare”. No, ha detto “NON POSSIAMO”.

Chiaro? Questo omarino ormai pensa di incarnare lo Stato. E forse quel plurale è maiestatico. Chissà…

L’ultimo a dire “Lo Stato sono io” fu Luigi XIV, Il Re Sole. “L’état, c’est moi”. Ma suvvia, era il Re Sole. Giuseppe, non te la prendere. Tu potrai, al massimo, essere ricordato come il Baronetto Tramonto. Insomma, scendi dal pero, dai.

Insomma, cari amici che ci leggete, DIFENDIAMO LA NOSTRA DIGNITA’ DI UOMINI LIBERI. FACCIAMO IL POSSIBILE PER NON, RIPETO “NON” OBBEDIRE PIU’ A QUESTI DIKTAT DI UN PICCOLO STALIN DI PROVINCIA.

LE FESTE DI NATALE SONO LA BUONA OCCASIONE PER DIMOSTRARE DI ESSERE UOMINI E NON PECORELLE TREMEBONDE.

Obiezione: e se ci becchiamo la sanzione amministrativa?

Risposta: la nostra dignità vale solo i 400 euro di una sanzione? Ma anche se fossero 400 milioni di euro, la dignità, la libertà, non hanno prezzo.

E comunque contro queste sanzioni (IMPORTANTE: MAI, ripeto MAI, firmare il verbale) si può fare ricorso e agevolmente vincerlo, perché questo legiferare a colpi di provvedimenti amministrativi, oltretutto in contrasto con le norme costituzionali, è zeppo di illeciti.

Amici, non è uno scherzo. La situazione è terribilmente seria.

Ne va della nostra libertà. Della nostra dignità. Scusate se è poco…

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6 commenti su “Dopo l’ultimo “DPCM”. Per favore, difendiamo la nostra dignità di uomini liberi”

  1. concordo con questo articolo, bisogna disobbedire in massa. Continueranno all’infinito con questo stato emergenziale e se non ci ribelliamo subito ci deporteranno tutti. Gli italiani sono in grave pericolo

  2. Dopo aver letto sul blog di Aldo Maria Valli il contributo di Viganò mi segnalano anche il vostro sito (al caso non credo)e dopo aver letto anche il vostro articolo, scrivo anche a voi.
    Penso che sia l’ora in cui ognuno debba scegliere da che parte stare:
    dalla parte di Cristo, della Libertà o dei traditori dell’avvocatucolo?
    Mi voglio attivare, e scrivo nei commenti on line da stamattina, per trovare qualche Uomo di Dio Vero che sia disposto a celebrare la messa a mezzanotte non riconoscendo il diktat del dittatore al governo che impone coprifuoco.
    Penso che sia l’occasione giusta per rispondere con i fatti al “ripristino” di cui anche Viganò parla ed alla crescente limitazione della libertà.
    Voglio vedere se mandano l’esercito nelle chiese….
    A mio umile avviso, Gesù non avrebbe dubbi sulla via da intraprendere. La vita di Cristo è stata soprattutto azione: pregare va bene, ognuno segue le proprie modalità, ma poi bisogna scegliere, lo ribadisco, da che parte stare, se…

  3. Luciano Garibaldi

    Stupendo articolo. Il dramma è che articoli così chiari, limpidi e coraggiosi non trovino neanche una riga di spazio sulla cosiddetta “grande stampa”. E meno che mai sugli schermi della TV.

  4. Mi permetto di fare una proposta (se verrà mai pubblicata)
    Perchè, viste le patenti irregolarità costituzionali (e probabilmente anche solo giuridiche inbase alle leggi attuali) non ci preparate un semplice documento da utilizzare in caso di fermata da parte di un vigile o poliziotto o carabiniere o quel che l’è, in cui dichiara di star cercando di imporre qualcosa che a norma degli articoli citati risuta essere
    – contro la costituzione (articoli citati)
    – contro le libertà previste dalla legge
    etc.
    e che citi l’autorità che gli dato quel comando.
    Una firma contro una firma….
    Rifiuta lui, rifiutiamo noi
    Sono sicuro che il verbale non verrà più proposto alla firma, per rapida retromarcia.
    In tutto questo periodo ho sempre letto degli elenchi di irregolarità (per altro facilmente verificabili), ma nessuno ha mai proposto un’arma di ritorsione.
    Questo diventerebbe un foglio simile, e nemmeno minaccioso, perchè non minaccia sanzioni, solo che il verbalizzante è cosciente…

    1. Caro Giovanni, la ringrazio. Il suo è un ottimo consiglio e le prometto che in tempi davvero brevi pubblicheremo il documento da lei suggerito. Naturalmente sarà molto gradito il contributo di tutti, che potrà esserci inviato su questo spazio per i commenti o anche scrivendoci su info@ilnuovoarengario.it .
      Un cordiale saluto
      Paolo Deotto

  5. Non so se sono molto disgustata o molto impaurita, o forse mi sono adatti tutti e due i termini…..!!!!!!!

I commenti sono chiusi.

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