Due letterine. Una a Giuseppe Conte, l’altra a Meloni & Salvini

.

D’accordo. Sono un Signor Nessuno. Però sono anche un elettore, anche se questo sembra che non valga granché. Ma sono anche un – mio malgrado – contribuente e, come tale, datore di lavoro di tutti coloro che operano nella sfera pubblica. E quindi mi permetto di rivolgermi a questi miei dipendenti.

 

Prima letterina

 

Caro Prof. Conte,

lei oggi francamente mi ha deluso e rattristato. Con la sua conferenza stampa ha interrotto un silenzio che si poteva interpretare come una dignitosa uscita di scena da un’esperienza politica che, mi consenta, non è stata davvero brillante.

Con la sua ricerca di voltagabbana, pardon, di “responsabili”, aveva fatto una figuraccia. Poi, constatato che quella era una strada impercorribile, lei si era in un certo qual senso appartato. Aveva finalmente presentato le dimissioni e poi aveva taciuto.

Un’uscita di scena dignitosa, un silenzio finalmente recuperato. Un professionista e docente universitario di ruolo, un uomo quindi senza dubbio di prestigio in ambito forense e accademico, aveva avuto quel momento di debolezza, aveva stentato a lasciare quella poltrona a cui era arrivato davvero per caso. E ci aveva preso gusto.

Non la critico certo per questo. Suvvia, siamo uomini, abbiamo le nostre debolezze. Che ne so se anch’io, trovandomi davanti a un destino così bizzarro, non mi sarei affezionato a una poltrona che mi metteva ogni giorno alla ribalta non solo dell’Italia, ma del mondo.

Però purtroppo lei oggi ha rovinato tutto. Ma perché fare questa conferenza stampa? Per rivendicare “un progetto forte concreto che aveva già iniziato a dare buoni frutti”?

Mi perdoni, ma di quale progetto parla? Se c’era, doveva essere ben nascosto, perché non se n’è accorto nessuno. Né del progetto, né, tantomeno, dei “buoni frutti”.

E poi, suvvia, un uomo del suo livello, della sua cultura, che parla a quel magma che è il “Movimento 5 stelle”, rivolgendosi, sono le sue parole “agli amici del Movimento”?

Il “movimento” che ci ha sfornato e fatto subire elementi tipo Toninelli, o Di Maio, o Casalino.

Professor Conte, questi sono i suoi “amici”???

E, dulcis in fundo, lei fa sapere al mondo la sua disponibilità. Ma si rende conto che rischia la figuraccia doppia, perché affida le sue speranze di un futuro politico a un’accozzaglia di improvvisatori, per non dire altro, che potrebbero benissimo, domani, fare a meno di lei?

Suvvia, professore. Lei è ancora giovane, ha davanti ancora anni e anni in cui potrà essere un brillante cattedratico e un ottimo avvocato. Gli italiani sono di stomaco robusto e dimenticheranno presto le sue follie governative, i suoi diluvi di DPCM, il suo presenzialismo.

Potrà invecchiare tranquillo, stimato docente e avvocato. E vedrà che anche lei a poco a poco dimenticherà un’esperienza strana, curiosa, incredibile… ma per niente onorevole.

E per favore, per il suo bene, non faccia altre conferenze stampa.

Un cordiale saluto

PD

 

Seconda letterina

 

Cari Giorgia Meloni & Matteo Salvini,

siamo dunque arrivati all’incarico a Draghi, e non sto a ripetermi circa la pretestuosità degli argomenti con cui Mattarella ha escluso le elezioni. Purtroppo, c’era da aspettarselo.

Ora però la palla passa a voi, perché l’accozzaglia che compone la fasulla maggioranza parlamentare darà di sicuro la fiducia a Draghi. Sulla stampa allineata, cioè quasi tutta, è iniziata subito la divinizzazione di Mario Draghi. Veniamo informati anche (e chi se ne frega…) sulle scuole che Draghi ha frequentato, vengono intervistati gli ex compagni di classe, è girata anche una foto scolastica, come si usavano tanti anni fa.

Insomma, Draghi è bello, bravo e buono a prescindere. Viva Draghi, e chi non lo dice, peste lo colga.

Forse nel disegno di legge Zan verrà aggiunto un articolo per punire anche la Dragofobia.

C’è un pericolosissimo richiamo all’unanimismo, che poi è, in pratica, l’eliminazione nei fatti dell’opposizione. “Adesso ci vuole coesione”, ecco una delle nuove paroline magiche.

Coesione. Tutti d’accordo, perché Draghi è così illustre che chi lo critica può essere solo una carogna. Fascista. Omofobo. Sovranista. E chi più ne ha, più ne metta.

La palla passa a voi, perché siete voi i portavoce di chi non vuole farsi schiacciare dal Pensiero Unico, siete voi i portavoce di chi sa benissimo che Draghi è il trionfo dell’Europa, di quella finanza internazionale che, se lasciata libera di agire, dove domina strangola.

Che senso ha allora, cara Giorgia Meloni, parlare di eventuale “astensione”? Oppure sottolineare, caro Matteo Salvini,  che nello stresso governo non possono convivere Lega e 5Stelle?

L’unica cosa seria che potete fare è l’opposizione vera. Votare CONTRO la fiducia a Draghi, ricordandovi chi è Draghi, cosa rappresenta, perché è stato chiamato a formare il Governo.

Con Draghi potremo abbandonare ogni residua speranza di liberarci un bel dì dai lacci europei che ci strangolano. Con Draghi possiamo perdere ogni speranza di recuperare sovranità e dignità di Nazione.

Mario Draghi. Uomo della BCE, della Goldman Sachs, del Panfilo Britannia.

Se Draghi riuscirà a governare per i due anni di legislatura che restano, il nuovo Presidente della Repubblica sarà eletto sempre da lorsignori, e prima di arrivare alle elezioni politiche potranno succedere tante cose. Ad esempio, che inizi una bella fioritura di inchieste della magistratura su di voi. E sappiamo benissimo che non importa nulla che le accuse siano vere o siano frutto di invenzioni. E fra due anni il consenso che vi siete guadagnati potrà sfumare, se terrete una posizione possibilista verso un governo che non sarà mai un Governo Italiano per gli Italiani. Questo voi lo sapete benissimo.

L’invocata “coesione” è l’anticamera della dittatura che, esercitata da un uomo distinto e competente come Draghi, e non da un parvenu pasticcione come Conte, piegherà con garbo e stile l’Italia.

Voi sapete benissimo che la libertà e la dignità dell’Italia sono in pericolo, e non si salveranno di certo con i prestiti europei. Immagino che sappiate cos’è il “peonaggio”.

La libertà e la dignità si riacquisteranno solo con una opposizione seria, dignitosa, fermissima.

Pensateci, non buttate via il patrimonio di fiducia che avete accumulato.

Con sincera simpatia

PD

Condividi questo articolo:

Facebook
Twitter
LinkedIn
WhatsApp
Email
Print

Lascia un commento:

7 commenti su “Due letterine. Una a Giuseppe Conte, l’altra a Meloni & Salvini”

  1. Se Meloni collocherà la vera Destra (e dico “vera” perché quella Fiamma Tricolore dovrebbe essere garanzia di continuità col passato) all’opposizione,
    confermerà la sua coerenza che l’ha portata in cima ai sondaggi come politico preferito dagli italiani. Sarà peggio per la Lega che vedrà trasmigrare i suoi elettori verso i Fratelli d’Italia.

  2. Cesaremaria Glori

    Conte è un dauno, uno di quelli per i quali il proverbio antico ammonisce : timeo danaos et dona ferentes. ci si difende tenendoli a debita distanza. Inoltre i dauni sono uomini del Sud e tra loro vige un altro detto: cumannari e megghiu che futtari. E chi li schioda più dalla carega; pardon volevo dire poltrona!

  3. Gonde sarà anche avvocato, non l’avvocato a cui affidarsi comunque. C’è stato modo e tempo per conoscerlo e, da qui in avanti per dimenticarlo.
    Credo che siamo alla vigilia di un grande risveglio non più rinviabile.
    Condivido pienamente la seconda lettera a Meloni & Salvini.
    Berlusconi con l’appoggio al governo Monti ha tradito i tanti che gli avevano creduto. Chi si è sentito tradito lo avrebbe potuto “comprendere” se dopo avesse rinunciato a mestare nella politica, non avendo alcunché di utile da offrire per il bene comune.
    Speriamo che Meloni & Salvini non ripetano l’errore, anche perché non hanno la “roba” da difendere, ma solo il patrimonio di fiducia accumulato.

  4. Perfettamente d’accordo per entrambe le lettere. Comunque oggi la situazione italiana è gravissima. S i aspettano 1 milione di licenziamenti alla fine di marzo. Il debito pubblico è alle stelle. Ma soprattutto dobbiamo “rivedere” totalmente l’operato di Domenico Arcuri, i suoi errori, licenziarlo e mettere in mani serie e capaci le vaccinazioni onde far uscire il Paese da questa tragedia che è sanitaria, ma anche economica, in un Paese come il nostro , dove il turismo è una voce importantissima. Dobbiamo permettere a Draghi di governare.

  5. Voteranno, o al limite Meloni si asterrà.
    L’unica richiesta che mi sento di fare: Va bene, votate, abbiamo fretta e ti ringraziamo di aver sostituito Conte.
    Ma, per cortesia, accetta con la clausola di levarti dai piedi (oppardon è scurrile) di volerti dimettere una volta arrivati a giugno-luglio data prevista – a meno di artati intoppi – della fine dell’emergenza dovuta alla quantità di vaccinati e ai costosi ma efficaci corpi monoclonali…
    e ridare il voto al popolo sovrano.

  6. A Natale, come giusto e persino dichiarato dall’ex vicario di Cristo, è giunta “la luce di speranza”, nostro signore il vaccino. Ed ecco che a carnevale, senza neanche dover troppo aspettare, la seconda salvezza giunge incarnata nell’ altissimo profilissimo del dragone, anzi draghissimo salvator Italiae, se non addirittura mundi. Cosa possiamo volere di più? La sua aura sanificatrice, anzi, santificatrice, sta già convertendo quelli che parevano refrattari all’omologazione e persino la signora Giorgia annuncia l’astensione. Dalla coerenza? Macché, non l’avete capito: è una simpatica burlona… A carnevale ogni scherzo vale.

I commenti sono chiusi.

Iscriviti alla nostra newsletter

Ogni settimana riceverai i nostri aggiornamenti e nulla di più.

Torna in alto