L’informazione malata e la morte della libertà

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Si usa ancora oggi, a trent’anni dalla caduta dell’Urss e dei regimi comunisti, la locuzione “maggioranza bulgara” per indicare quelle percentuali di maggioranza (generalmente per votazioni politiche) talmente schiaccianti da risultare incredibili. Questo modo di dire fa riferimento ai tempi del dominio dell’Urss sui Paesi del Patto di Varsavia. In Bulgaria, fedelissima alleata dei sovietici, le votazioni negli organi di partito  e di governo, o nei rari casi di votazione popolare, avevano sempre un esito scontato. Le proposte ufficiali erano sempre approvate con maggioranze del 98 – 99%.

Inutile dire che in quei Paesi, in quell’epoca, non esisteva assolutamente una libera informazione, quella stessa che nei Paesi liberi è una sicura garanzia di libertà per i cittadini, perché è alla costante ricerca della verità e non concede sconti ai politici che non facciano il loro dovere.

Una bella e idilliaca situazione. Se chi gestisce il potere sgarra, ecco il giornalista coraggioso che critica, con argomenti e documenti, il politico corrotto, o il politico che abusa del potere. Il malvagio, scoperto, fa mea culpa e si ritira dalla politica. I cittadini sono felici. La libertà è salva.

In Italia, anno di grazia 2021, siamo tranquilli. L’informazione libera veglia e vigila.

Possiamo tirare un sospiro di sollievo, perché due terribili nemici, il fascismo e il razzismo, devono essere ormai morti, visto che non se ne parla quasi più. Ma da qualche settimana un nuovo pericolo minaccia le nostre vite.

Sono arrivati i “No-vax”, spesso associati con i “No-Green pass”.

Inizialmente si spacciavano per semplici difensori della libertà di scelta, ma l’azione decisa del governo e l’opera irrinunciabile degli organi di informazione ci hanno fatto ormai capire che questi sciagurati sono una minaccia per le nostre stesse vite e quindi vanno fermati e messi nell’impossibilità di nuocere. a qualsiasi costo e con qualsiasi mezzo, anche a cannonate, come ha auspicato con finezza il prof. Giuliano Cazzola (quanto mai “nomen omen”!), invocando il ritorno del Gen. Bava Beccaris, passato alla Storia per aver represso a cannonate – eravamo nel 1898 –  le rivolte popolari per l’aumento del prezzo del pane.

E ora smettiamo di scherzare, perché l’argomento è troppo serio.

È in atto una campagna di falsificazione dell’informazione che fa disonore a una categoria, quella dei giornalisti, nella quale pur rimangono personaggi che ancora hanno la schiena dritta. Ma sono pochi e isolati.

Nelle ultime settimane le manifestazioni in difesa della libertà, di protesta contro il regime di dittatura politico-sanitaria si sono moltiplicate, per numero di eventi e per numero di partecipanti.

Il Potere si è reso conto che non si trattava di quattro ragazzini, ma di folle sempre più numerose di persone normali, di lavoratori, di famiglie, che rivendicavano elementari diritti di libertà e che contestavano un governo che procede dritto come un panzer, facendo a pezzi la libertà e la dignità dell’uomo.

E così, ecco che spuntano i primi cretini che compiono atti di violenza stupidi e inutili. Guarda caso, spuntano al momento giusto, minacciano qualche virologo-star, insultano qualche giornalista. Non c’è niente di nuovo. Bastano dieci cretini, ben addestrati e prezzolati, per rovinare una manifestazione di diecimila persone civili.

Ciò che davvero è impressionante è la velocità con cui gli organi di informazione, fatte le dovute e rare eccezioni, si sono allineati alla versione “politicamente corretta”, fornita dal Potere.

Fino a pochissimo tempo fa si indicava la triade Corriere-Repubblica-La Stampa come la Voce del Padrone. Ma si poteva far conto su giornali non allineati che, seppur con minor peso per numero di lettori, tuttavia facevano sentire la loro voce.

Senza dubbio il primo tra questi era Il Giornale, che infatti era stato fondato da Indro Montanelli proprio come risposta al conformismo sinistro che era calato sul (un tempo) glorioso Corriere della Sera.

Ora assistiamo a un “Tutti insieme appassionatamente” che non fa prevedere nulla di buono per il futuro dell’Italia come Paese libero.

La guerra contro chi non accetta di essere inquadrato, non accetta normative assurde e liberticide, e anche di grave rischio per la salute (non scordiamoci che i miracolosi vaccini sono tuttora in fase sperimentale, ma non sulle cavie, sull’uomo) è ormai partita, con un unanimismo impressionante, con una maggioranza “bulgara” che sconcerta.

Lasciamo perdere la patetica Lamorgese, che assicura le indagini più approfondite della Polizia Postale sui social, per scovare gli autori di messaggi con terribili minacce, ipotizzando che si tratti di crimini di terrorismo. È la stessa Lamorgese sotto la cui guida illuminata le Forze di Polizia sono state e sono umiliate, obbligate a reprimere proteste legittime, mentre la criminalità comune, alimentata anche da un numero sempre crescente di immigrati clandestini, fa quello che vuole.

Ma guardiamo piuttosto gli (ex)cani da guardia della libertà.

Riunito tutto il dissenso alle politiche governative nella comoda categoria dei “No-vax” o dei “No-Green pass” – creare la categoria dei “cattivi” è essenziale – giornalisti un tempo liberi come Sallusti arrivano a scrivere che “Sono come una specie di setta, sono una rete potentissima di persone che si stanno arricchendo”. Vedi su https://www.iltempo.it/attualita/2021/09/01/news/in-onda-alessandro-sallusti-chi-sono-i-no-vax-setta-criminali-concita-de-gregorio-28507811/ . Come poi questi terribili No-vax si stiano “arricchendo” non è chiaro, ma tant’è, ci sta sempre bene.

Del resto, Il Tempo, giornale un tempo libero, ci mette del suo già nel titolo: “… Alessandro Sallusti e l’atroce verità sulla setta no vax”.

Scelta dell’aggettivo choccante: “Atroce”. Nientemeno. E poi oplà, i No-vax sono una “setta”. Insomma, una minaccia oscura e spaventosa.

Lo stesso Giornale, che dovrebbe essere il decano e il simbolo della stampa libera, partecipa al coro, dando sempre più evidenza ai vari scienziati (?)-star, che adesso sarebbero tutti oggetto di minacce terribili. E non perde occasione per far notare che comunque i “no-vax” sono una minoranza che sta raccogliendo insuccessi e figuracce. Vedi ad esempio su https://www.ilgiornale.it/news/cronache/non-vorrei-che-pregliasco-preoccupato-minacce-no-vax-1972548.html, oppure https://www.ilgiornale.it/news/politica/perch-proteste-no-vax-funzionano-solo-sulle-chat-1972538.html, eccetera.

Non c’è più alcuno spazio, e ce n’è pochissimo, relegato in qualche angolino, per mettere anche solo in dubbio la santità del Vaccino. La discussione sul Green pass come strumento liberticida (e oltretutto mal fatto, con mille incongruenze) sta via via scomparendo.

Resistono, grazie al Cielo, tante voci libere su Internet. Almeno finché non verranno oscurate.

Come vogliamo chiamare questa maggioranza bulgara di conformismo nel campo dell’informazione?

A me viene in mente un solo nome: Morte della libertà

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1 commento su “L’informazione malata e la morte della libertà”

  1. Chedesolazione...

    Morte della libertà, disprezzo della dignità umana, legalizzazione dell’inganno, riduzione in schiavitù e… chi più ne ha più ne metta.
    Facce senza vergogna tutte quelle che appaiono in TV, tutte, nessuna esclusa e “giornalai” prezzolati, scrivani voltagabbana della peggior specie, senza alcuna dignità professionale, disonorati dalla loro stessa penna. A vederli in TV direttori di giornali, presidenti di regioni, politici, virologi, infettivologi, rivoltatori di frittate, tuttologi ed esperti nientologi del tipo Parietti, tuttavia invitati a sentenziare coi loro pacati e giusti giudizi sui fanatici e scalmanati no-vax, fanno rabbrividire, tutti posizionati come sono sulla stessa lunghezza d’onda. È un attacco feroce quello che stiamo subendo e le porte dell’inferno sono tutte spalancate.
    Solo una Donna saprà richiuderle, ma tocca agli uomini di buona volontà pregarLa.

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